Economia

Macchine utensili bresciane più solide ma meno redditizie

L'evoluzione del settore non ha risparmiato le imprese locali: il fatturato ha bloccato il suo sviluppo, con l’aumento di poco inferiore all’1%
Macchine utensili è uno dei 9 settori analizzati nell'Inserto Bilanci
Macchine utensili è uno dei 9 settori analizzati nell'Inserto Bilanci
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A livello nazionale, nel 2019 la produzione di macchine utensili ha registrato un calo del 3,8% rispetto al precedente anno caratterizzato, invece, da tassi di sviluppo significativi. A contribuire a tale andamento è stato sia il mercato interno, che ha perso il 6,5%, sia quello estero che ha registrato una flessione contenuta, pari all’1,7%. Questi risultati hanno portato il nostro Paese a perdere una posizione nella classifica degli esportatori (dal terzo al quarto posto), confermando però il quarto posto tra i produttori mondiali.

Il contesto evolutivo del settore delle macchine utensili non ha risparmiato le imprese bresciane: il fatturato ha bloccato il suo sviluppo, con l’aumento di poco inferiore all’1% (1,5% il valore della produzione), con poco più della metà delle imprese che è riuscita ad incrementare le vendite. L’assenza di crescita non ha prodotto effetti sul valore aggiunto, notoriamente alto, che mantiene invariata la relazione con le vendite al 31%, con cinque imprese che superano il 40%. Questa stabilità non è però stata sufficiente a confermare l’Ebitda ai livelli dello scorso. Roi in calo. La dinamica descritta ha generato il peggioramento degli indici di redditività: il Roi, espressivo del ritorno complessivo sugli investimenti aziendali, si riduce dal 7,7% al 6,1%, a causa prevalentemente della perdita di marginalità, che si assesta all’8,6%, dopo l’avanzamento dello scorso anno (10,6%). Tiene invece l’efficienza finanziaria nell’utilizzo degli investimenti. Il livello di rischio operativo aumenta, seppur in misura contenuta. La solidità non subisce contraccolpi: il rapporto di indebitamento complessivo rimane invariato anche se la sostenibilità economica degli interessi passivi, pari al 4,2% dell’Ebitda, è leggermente diminuita: tuttavia, il valore è da ritenersi più che soddisfacente.

In sintesi, le imprese bresciane sono entrate nel 2020 certamente solide ma meno redditizie, subendo la congiuntura negativa che ha caratterizzato parte del 2019: la situazione è comunque positiva e permette di affrontare, con discreta capacità di resistenza, il futuro di breve termine. È difficile formulare delle previsioni su come si chiuderà il 2020 ma certamente sarà un anno di grande sofferenza: i dati più recenti stimano un calo della produzione del 34,6%, con l’export che perderà il 27,2%. Ancora più grave dovrebbe essere il crollo del consumo interno, stimato al 43,3% (fonte Ucimu). Per il 2021 si attende un primo importante recupero, che apre a un minimo di serenità, anche se l’evoluzione della pandemia è difficile da prevedere: è quindi preferibile non indicare stime, anche se il sentiment è verso un sensibile incremento nei consumi.

* L'argomento sarà approfondito all'interno dell'Inserto Bilanci 2019 che sarà disponibile dal 3 dicembre 2020, in edicola con il GdB e in versione digitale all'indirizzo bilanci.giornaledibrescia.it dal prossimo 3 dicembre 2020.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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