Economia

Lutto alla «Eredi»: si è spento Amedeo Gnutti

L’imprenditore di Lumezzane era stato presidente della EGM
L’imprenditore Amedeo Gnutti - © www.giornaledibrescia.it
L’imprenditore Amedeo Gnutti - © www.giornaledibrescia.it
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È mancato ieri l'imprenditore Amedeo Gnutti, figlio di Ferruccio il cui padre Luigi era stato con i fratelli uno dei fondatori della Eredi Gnutti Metalli, oggi uno dei gruppi leader in Europa nella produzione di barre e verghe in ottone e nastri in rame e sue leghe. Lascia la moglie Patrizia e i figli Ferruccio e Michele. I funerali saranno celebrati domani, sabato, alle 15.30 nella parrocchia di Sant'Afra in corso Magenta a Brescia, partendo dalla Poliambulanza e proseguiranno per il cimitero del Villaggio Gnutti a Lumezzane.

Amedeo Gnutti era una persona seria, dal tratto cortese e - racconta chi con lui ha lavorato - di una solida coerenza. Appartenente alla famiglia lumezzanese del ramo cosiddetto «pèste», oggi alla quinta generazione di imprenditori, Amedeo Gnutti della Eredi - nata alla Volta nel 1963 ma fondata nel 1860 a Lumezzane da Giacomo Gnutti come officina per la produzione di armi bianche - ne era stato presidente in stagioni impegnative, sia quando il mercato chiedeva, sia quando la domanda era debole e la metallurgia bresciana soffriva.

Il presidente aveva trasmesso alla «Eredi» quella caratteristica che la connota ancora oggi: saper anticipare i cambiamenti tecnologici. Membro di giunta per molti anni di Confindustria Brescia (l'ex AIB, Associazione Industriale Bresciana), di cui Eredi Gnutti è socio storico, componente il consiglio dell'Automobile Club di Brescia, a lungo vicino al Museo della 1000 Miglia, tra i fondatori di 1000 Miglia srl, cariche che ha ricoperto con impegno e passione in forza di un interesse per le automobili d'epoca per le quali, quando veniva chiamato ad esprimere un parere su ciò che d’epoca era veramente e su quanto invece si temeva potesse non esserlo, non si fermava all’apparenza ed all’esteriorità, ma voleva con rigore andare fino in fondo al problema, capire, e solamente a quel punto pronunciarsi.

Amedeo Gnutti era una persona estremamente colta e piacevole «che ascoltavi con attenzione - racconta un amico - per la cultura che sapeva esprimere, per la molteplicità degli interessi che aveva saputo coltivare, per la piacevolezza dell’eloquio». Nelle stagioni della nascente 1000 Miglia storica era stato vicino al primo progetto, soprattutto a partire dalle edizioni successive alle edizione del 1977 portando il suo contributo di conoscenze e di idee.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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