Economia

L'Università di Brescia mette a disposizione 32 borse di dottorato

Il progetto nasce dalle reali necessità delle imprese coerentemente con la missione 4.2 del Pnrr. Il bando sarà aperto a giugno
La sede del rettorato dell’Università Statale di Brescia - Foto © www.giornaledibrescia.it
La sede del rettorato dell’Università Statale di Brescia - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Se il mismatchig tra domanda e offerta nel mondo del lavoro rimane ampio, le università di Brescia e Bergamo accorciano le distanze. Il sistema dell’innovazione Bergamo-Brescia mette infatti a disposizione delle aziende del territorio oltre 2 milioni di euro in cofinanziamento per l’attivazione di 60 borse di dottorato di ricerca applicata. Risorse che vanno ad integrare quelle previste con decreto dello scorso 9 aprile dal Miur, che ha disposto il riparto di 5mila borse di dottorati innovativi rispondenti ai fabbisogni di innovazione delle imprese e che promuovano l’assunzione dei ricercatori.

Il legame tra università e azienda

La ripartizione per i nuovi dottorati innovativi con connotazione industriale è di 32 borse per l’Università degli studi di Brescia e 28 per l’ateneo di Bergamo. Il proposito è sviluppare un progetto di ricerca condiviso tra università e azienda, ma proprio a partire dalle necessità delle imprese stesse, che oggi devono innovarsi sotto il profilo organizzativo e strategico.

Maurizio Tira, rettore dell'Università degli studi di Brescia - © www.giornaledibrescia.it
Maurizio Tira, rettore dell'Università degli studi di Brescia - © www.giornaledibrescia.it

«L’attivazione di borse di dottorato di ricerca per il potenziamento delle competenze di alto profilo nell'ambito industriale si pone come obiettivo - ha dichiarato nella presentazione il rettore di UniBs, Maurizio Tira - la conduzione di progetti di ricerca applicata, a partire dalle reali esigenze delle aziende del territorio, coerentemente con la missione 4.2 del Pnrr».

«Con queste finalità - ha aggiunto il rettore dell’Università di Bergamo, Sergio Cavalieri, intervenuto con il prorettore con delega alla Ricerca scientifica Silvio Vismara -, la ricerca applicata, passando dal prodotto, dal sistema produttivo e dalla gestione e organizzazione della supply chain, potrà arrivare a promuovere la manifattura presente sul territorio dal punto di vista ambientale e sociale».

Le caratteristiche del bando

Le aree tematiche dei progetti sono variegate, come illustra Vittorio Ferrari, delegato alla Gestione della qualità della ricerca e alta formazione dell’ateneo bresciano, e spaziano dall’ambito della robotica al green, dall’economia circolare all'ottimizzazione del consumo energetico, fino ai nuovi modelli di governance e di business customer-centric. Il dottorato ha una durata di 3 anni e prevede un periodo di studio e ricerca in azienda, da un minimo di 6 a un massimo di 18 mesi, nonché un analogo periodo presso università o centri di ricerca all’estero.

Le tempistiche sono strette: il bando per l’ammissione sarà aperto a giugno a Brescia, a luglio a Bergamo e si chiuderà rispettivamente a metà agosto e metà settembre.

«Il dialogo col mondo universitario è sempre più importante - osserva Roberto Saccone, presidente della Camera di commercio di Brescia -. Le imprese sono tenute a rivedere i propri paradigmi, con al centro l’innovazione nel campo del digitale e della sostenibilità, che comportano transizioni tecnologiche cui dare la massima attenzione». «Abbiamo attivato da cinque anni uno sportello per il dottorato - riferisce Laura Galliera di Confindustria Brescia - per facilitare l’accesso al dottorato innovativo industriale e farlo conoscere alle nostre imprese per le quali è indispensabile, visto che si sta rivoluzionando il modo di produrre».

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