Economia

Lugana e Valtenesi brillano e promuovono il Vintaly 2022

Nel padiglione della Lombardia ha funzionato bene anche la sinergia con Ascovilo e Grana Padano
Due ragazze passano davanti a ripiani di bottiglie
Due ragazze passano davanti a ripiani di bottiglie
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Alta qualità. Di vini, ma anche di contatti, sempre più internazionali. I consorzi del lago di Garda promuovono a pieni voti l’edizione numero 54 di Vinitaly. Lugana e Valtenesi hanno brillato nel padiglione lombardo, forti anche della partnership tra Ascovilo e il Consorzio Tutela Grana Padano.

«Vinitaly si è chiuso con grande ottimismo – commenta Fabio Zenato, neopresidente del Consorzio Tutela Lugana Doc -, soprattutto per la qualità dei visitatori, estremamente profilati e professionali, e alla ricerca di vini territoriali e identitari. Il vino è tornato il vero protagonista di questa manifestazione, soprattutto come espressione di un territorio. Il Lugana è un vino versatile, per cui i visitatori hanno dimostrato grande curiosità e che esce in salute da questi ultimi due anni di pandemia. Sono convinto che sia giunto il momento di far conoscere ai consumatori tutti i suoi stili, dalla freschezza e piacevolezza delle ultime annate, fino all’eleganza e alla longevità di quelle più mature».

«Possiamo dire che è stato un Vinitaly di altissima qualità – concorda Juri Pagani, responsabile della comunicazione del Consorzio Valtenesi -, che si è riappropriato della sua valenza commerciale e comunicativa. Abbiamo incontrato tanti operatori del settore, ma anche privati preparati e appassionati, membri di Ais, Onav e Fisar. C’è stato un grandissimo interesse da parte dei buyer stranieri. Tra questi, novità assoluta la presenza di buyer africani, da Angola, Congo, Eritrea, Etiopia e Camerun, che hanno apprezzato le bolle e il rosa del Garda. Poi tanto interesse anche da parte di Stati Uniti e Nord Europa, soprattutto Danimarca e Paesi scandinavi. Per quanto riguarda l’Italia, abbiamo intercettato parecchi ristoratori di Roma e Milano, intenzionati ad ampliare la loro carta vini con una sezione dedicata ai rosa».

Il valore aggiunto di questa edizione è stata senza dubbio la partnership tra Regione Lombardia, Ascovilo e il Consorzio Tutela Grana Padano, che ha messo a disposizione dei consorzi ampi spazi per incontri e masterclass. «La proposta di abbinare i vini lombardi al Grana Padano è piaciuta molto – commenta Giovanna Prandini, presidente di Ascovilo Lombardia -. È stata anche un’opportunità didattica per gli operatori del mercato e per i consumatori, invitati a scoprire la complessità delle diverse annate e stagionature. Anche l’idea della lounge ha funzionato bene come spazio di lavoro e ambiente che ha favorito i rapporti. Possiamo stimare che almeno mille persone al giorno siano passate da qui, e la qualità dei contatti è stata eccellente. Il mercato si è risvegliato con un’attenzione particolare al prodotto del territorio, che ora sta a noi coltivare».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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