Luce, tecnologia e investimenti: Flos nell’olimpo del design
L’edizione 2020 del salone del Mobile di Milano non si è tenuta per via del Covid, ma i premi che in quell’occasione avrebbero dovuto esser assegnati - nell’appuntamento di punta per l’italian style che domina il mondo nell’arredamento - non sono stati annullati, ma solo rimandati. La rete ha sostituito le platee e le giurie si sono espresse online consentendo a Flos di ricevere un altro riconoscimento: Noctambule, lampada disegnata da Konstantine Grcic, ha ottenuto l’«Edida» (Elle decoration international design award), premio nella categoria «lighting» che si aggiunge ai tre riconoscimenti vinti dal gruppo bresciano nel 2017, a quelli del 2018 e del 2019.
Venticinque direttori, aggregati in una community, hanno premiato il nuovo prodotto della società di Bovezzo controllata da International Design Holding, a sua volta controllata da Investindustrial e The Carlyle Group. «Tecnologia e poesia si fondono in questo progetto innovativo di Costantin Grcic per Flos - commentano online gli esperti -: il «nottambulo» è una lampada "leggera", quasi un fantasma amico che illumina la notte e decora con il suo vetro leggerissimo il giorno». «Devo ringraziare il reparto ingegneristico di Flos - ha dichiarato Grcic - per l’impegno nella ricerca di soluzioni tecnologiche molto avanzate necessarie alla realizzazione di questa lampada». Tra software, brevetti, impianti e immobili, lo scorso anno Flos ha investito 7,4 milioni di euro e per il 2020 ha previsto una spesa di altri 12,7 milioni.
Nel 2019, dopo le dimissioni di Piero Gandini da presidente di Design Holding e ceo di Flos (una figura determinante per la crescita della società), il timone del gruppo bresciano è stato affidato a Roberta Silva, nominata appunto chief executive officer. Per Flos, premi e utili sono due risultati che vanno di pari passo interconnettendo design, qualità del prodotto e qualità del management. Non a caso il 2019 si è chiuso con 231,2 milioni di ricavi (erano 224,1 nel 2018) di cui 41,3 realizzati in Italia (il 17,9%), 113 nell’Ue (il 48,9%) e 76,8 fuori dall’Ue (il 33,2%).
Con 611 addetti, la società, che è uno degli ambasciatori del buon gusto e della creatività italiani espressi attraverso il design, ha chiuso il 2019 con 29 milioni di utili netti (rispetto ai 12,2 del 2018) risultato che corrisponde al 12,30% dei ricavi rispetto al 5,38% dell’esercizio precedente. Il risultato operativo consolidato è stato di 50,9 milioni ed il peso della gestione finanziaria è diminuito significativamente, passando da un’incidenza del 5,71% sui ricavi nel 2018 al 3,89% nel 2019. Migliora la redditività del capitale (roe) salita al 6,40% e quella della gestione caratteristica (roi) al 7,98%.
Ma i riconoscimenti internazionali non arrivano se non ci sono formazione del personale e ricerca e sviluppo: Flos ha concluso lo scorso anno sette progetti avviati negli esercizi precedenti e progettato otto nuovi prodotti presentati lo scorso anno ad Euroluce. 2,6 milioni le spese di ingegnerizzazione. Il futuro è comune a tutto il manifatturiero italiano e denso di incognite. «La diffusione del coronavirus - rileva la nota della società che accompagna il bilancio - preoccupa… per il benessere del persona- le… e la gravità complessiva dell’epidemia è attualmente incerta» non consentendo di prevedere l’impatto che potrebbe avere sui mercati a valle di Flos, sulla filiera produttiva o sulla produzione».
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