Lorandi Silos sbarca anche in India: stabilimento per conquistare l’Oriente

Al colpo d’occhio i giganteschi silos della Lorandi, richiamano all’immagine i monoliti del mondo antico. Alti, lucenti, dalla struttura imponente: moderni templi dell’industria, risultato al tempo stesso di sperimentazione, innovazione di processo, test per migliorare processi di saldatura e calandratura: ma soprattutto risutato di una grande passione, tramandata da generazioni. «Pochi player in Europa sono in grado di fornire sistemi chiavi in mano di elevata qualità per lo stoccaggio ed il trasporto delle materie prime - confidano con orgoglio i fratelli Stefano e Alberto Lorandi -. I nostri silos sono prodotti da robot con certificazione di processo; hanno un cappello brevettato, ricavato da fondo bombato che garantisce robustezza e maggiore forza nel caso di cambi repentini di pressioni».
Impresa familiare
I fratelli Lorandi sono cresciuti nello stabilimento di Fornaci, alla periferia Sud di Brescia, masticando tecnologia e mercati. L’azienda viene fondata 71 anni fa da nonno Giuseppe nell’ambito della meccanica dedicata alla riparazione di macchine agricole. Dall’agricoltura si passa alla zootecnia e al food introducendo silos metallici per farine e cereali. Il salto di qualità con Luciano Lorandi (figlio di Giuseppe) che accanto ai silos introduce mescolatori per prodotti agricoli, mangimifici, coclee di vario tipo e sistemi di trasporto pneumatico di materiale secco.
Negli anni Ottanta l’azienda si specializza in una nicchia ben più redditizia: silos ed impianti per il trasporto e la miscelazione di materie plastiche in granuli e polveri per alimentari.
I numeri
Al quartier generale di Fornaci, si affiancano la sede produttiva spagnola, a Tarragona; la filiale commerciale negli Stati Uniti, a Tucker in Atlanta, con squadre di montatori locali; l’ufficio commerciale a Monaco. Il gruppo in Italia occupa 72 addetti (124 se si contano le altre sedi). Nel 2022 il fatturato Lorandi Silos è stato di 17 milioni, in crescita del 60% sul 2021, ma se si considera l’intero gruppo (di cui fa parte anche la Plamatic di Brescia, che realizza software e quadri elettrici 4.0) il fatturato aggregato supera i 22 milioni di euro.
Lo sbarco in India

Radici ben piantate nel Bresciano, sguardo rivolto al mondo. Nelle scorse settimane i fratelli Lorandi hanno inaugurato il nuovo stabilimento in India, a Coimbatore, nella regione del Tamil Nadu. Al taglio del nastro era presente anche il console generale italiano in India, Alfonso Tagliaferri. «Investimento strategico per conquistare il vastissimo mercato indiano, ma anche in Paesi come Vietnam, Corea, Thailandia e Cina», ci spiegano. Il nuovo «plant», realizzato in partnership con un gruppo indiano (Lorandi detiene il 40% della società, l’investimento bresciano è di circa 500mila euro), ha una struttura coperta di circa 12mila mq ed a regime occuperà circa 45 dipendenti. «Nel nuovo sito verranno prodotti silos in acciaio inox ed alluminio, mescolatori e coclee. Tutti sistemi a tecnologia basica - precisano -. Una volta a regime contiamo di raggiungere i 10 milioni di fatturato».
Come stilisti d’atelier, i Lorandi progettano, realizzano ed installano i loro sistemi. Un lavoro quasi sartoriale che ora evolve verso la «green economy»: «Si aprono nuovi business con il riciclo plastica - dichiarano i fratelli -. Abbiamo brevettato un nuovo sistema per raccogliere e trasportare i fiocchi di plastica ultraleggera da rigenerare». Il progetto è ambizioso: i primi silos per plastica da recupero saranno installati nel 2024.
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