Economia

L’operaio con la laurea in tasca, dal Senegal il sogno infranto

Riportiamo anche la storia di un lavoratore marocchino che lavora nell'edilizia
Alioune Ba lavora come operaio specializzato - © www.giornaledibrescia.it
Alioune Ba lavora come operaio specializzato - © www.giornaledibrescia.it
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Alioune Ba è originario del Senegal, ma vive nel bresciano, a Rovato, dal 2004. È arrivato qui dalla Francia: nella sua valigia, oltre a molti sogni, aveva una laurea presa a Dakar in economia politica, che non ha mai avuto la possibilità di usare. «Il primo lavoro che ho fatto è lo stesso che faccio oggi - racconta l'uomo -: ho iniziato come operaio in una ditta nella quale si lavora la plastica, e lì sono rimasto, passando ad operaio specializzato e a capoturno».

La responsabilità che ha oggi, dice Aliuone, se l'è guadagnata con molto sudore e fatica, eppure alcuni dei traguardi raggiunti negli ultimi anni li ha visti via via allontanarsi, complice una vita che è diventata sempre più cara ed uno stipendio che non è cresciuto di pari passo.

«Quando mi sono sistemato qui ho fatto venire anche la mia famiglia: ho moglie e due figli, di cui uno nato in Italia - dettaglia -, ma dal 2014 sono stato costretto a far rientrare tutti in Senegal, perché con lo stipendio che prendo, che pure un po' è cresciuto ma non proporzionalmente al costo della vita, qui non avevo possibilità di mantenere dignitosamente tutti».

È un sogno che si è sgretolato, per Alioune, che avrebbe preferito veder crescere i suoi bambini, invece di doversi limitare ad un paio di visite all'anno. «Quando sono venuto qui immaginavo di potere offrire ai miei figli un futuro migliore, ma poi mi sono reso conto che lo spazio per tutti non c'era - prosegue -: da 10 anni a questa parte gli stipendi non sono cresciuti, e io e mia moglie non abbiamo avuto alternative. Oggi poi l'assegno unico ha massacrato le famiglie come le mie - continua - : le detrazioni in busta prima le percepivamo anche se avevamo figli a carico che non abitavano in Italia, con l'assegno unico questo non accade».

Il muratore

Khalid Echchafiri viene invece dal Marocco, ma ormai si considera bresciano, tanto che dice di «sapere meglio il dialetto dell'italiano». Lavora nell'edilizia da 30 anni, ma racconta di un mondo che è drasticamente cambiato.

«Ho iniziato a lavorare come muratore, prima semplice e poi specializzato, lavoro che faccio anche oggi anche se devo dire che è cambiato tutto - racconta -. 30 anni fa questo era il Paese delle opportunità, oggi è quello dello sfruttamento. Una volta c'era un minimo di formazione, oggi arrivi e dal nulla vieni sbattuto su un ponteggio». Sul fronte della busta paga i problemi non mancano. «Con i rincari del carburante spendo in media 300/350 euro al mese per il trasporto, ma l'azienda ne rimborsa 50, perché le norme sono vecchie e i prezzi non attualizzati».

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