Economia

Lonati supera le incertezze del mercato: il 2022 inizia con vendite in salita del 25%

Il gruppo bresciano torna ai livelli produttivi pre pandemia. L’utile 2021 è di 31,7 milioni di euro
Lo stabilimento Lonati a Brescia - © www.giornaledibrescia.it
Lo stabilimento Lonati a Brescia - © www.giornaledibrescia.it
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Il futuro di quasi tutti gli operatori economici della nostra provincia sarà condizionato dall’indiscriminato aumento dei costi delle materie prime e dell’energia, oltre che dalla costante difficoltà a reperire microchip.

«Lo spettro di una stagflazione agita le borse e deprime le prospettive generali, palesando un complicato autunno», conviene Ettore Lonati. Anche se per il presidente dell’omonimo gruppo bresciano (1.218 dipendenti), storicamente attivo nel meccanotessile, ma con un ruolo di primo livello anche in quelli dell’immobiliare e dell’agroalimentare, il 2022 è iniziato nel modo migliore. «A dispetto del clima generale - ammette nella Relazione sulla gestione allegata all’ultimo bilancio - tutte le aziende del gruppo consuntivano nel primo quadrimestre un aumento del fatturato e, complessivamente le vendite a livello consolidato raggiungono una crescita superiore al 25%».

Per di più, il trend degli ordini raccolti dalla Lonati «sono regolari» e, non nasconde l’imprenditore: «Salvo ulteriori tensioni dai mercati, ogni dubbio sull’eventuale stagnazione è rinviato al 2023».

I margini

Ettore Lonati mette comunque in conto per il 2022 una contrazione dei margini di profitto attesi, sia nel meccanotessile sia nell’agroalimentare. Il bresciano potrà tuttavia consolarsi riguardando il bilancio chiuso al 31 dicembre 2021, tornato ai livelli pre-Covid. Tradotto in numeri: il monte vendite del gruppo è passato da 206,8 a 294,38 milioni di euro (l’export vale il 72% del fatturato; Turchia, Israele, Cina, Brasile e Pakistan i principali mercati stranieri), il Margine operativo lordo è più che raddoppiato, da 20,43 a 59,98 milioni, e il risultato netto è in utile per 31,7 milioni a dispetto della perdita di 13,88 milioni registrata nell’esercizio precedente. «L’utile del 2021 - precisa il presidente Lonati - è influenzato dall’effetto combinato delle rettifiche del valore delle attività finanziarie».

Come ad esempio l’effetto positivo di circa 11,8 milioni di euro del risultato ottenuto a livello consolidato dalla controllata Siderurgica Investimenti (holding a cui fa riferimento l’Alfa Acciai) e un onere di circa 2 milioni legato alle svalutazioni apportate ad altre società partecipate dalla Lonati. Non va infine trascurata l’ottima solidità finanziaria del gruppo: nel 2021, il rapporto di indebitamento (passività correnti e consolidate/ mezzi propri) si è attestato a 0,58 punti, forte della presenza di riserve per oltre 282 milioni di euro. Immobiliare.

Il gruppo cittadino ha sostenuto anche lo scorso anno importanti attività di ricerca nel settore meccanotessile attraverso la Lonati e le controllate Snatoni e, Tecnopea e Dinema. «Per quanto attiene il comparto immobiliare, invece, non si prevedono eventi particolari salvo la verifica dei piani strategici per l’eventuale ristrutturazione di alcuni complessi immobiliarri con i benefici previsti dal Superbonus 110%», riconosce il bresciano.

«La controllata Locate District - aggiunge a tal proposito - non interrompe l’attività di completamento dell’outlet Scalo Milano e ipotizza per la fine del 2022 il via dei lavori per la realizzazione dell’ultima tranche di negozi». Attualmente la struttura del centro commerciale meneghino è «tutta occupata» e quindi si rendono necessari nuovi spazi di vendita.

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