Lombardia, mancano tre miliardi di metri cubi di acqua
Manca l’acqua. La situazione è allarmante. Siamo ormai alla vigilia delle semine del mais, ma con i terreni resi aridi e duri, dalla perdurante siccità, le operazioni potrebbero essere più che problematiche. I problemi sono poi già evidenti per le coltivazioni seminate in autunno come orzo, frumento e loietto che iniziano ora la fase di accrescimento che rischia di essere compromessa dalla mancanza di acqua.
E ironia della sorte fra pochi giorni - precisamente il 22 marzo - si celebrerà in tutto il mondo la giornata mondiale dell’acqua. Per l’assenza di pioggia e neve in Lombardia mancano all’appello quasi 3 miliardi di metri cubi di acqua rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, pari al 56,8% in meno rispetto al quantitativo medio delle riserve idriche.
Il fiume Po in secca al Ponte della Becca è sceso a -3,23 metri, più basso che a Ferragosto. Ciò è rappresentativo della situazione di sofferenza in cui versano tutti i principali corsi d’acqua al Nord come d’estate, ma anomalie si vedono anche nei laghi del territorio: il riempimento del lago d’Iseo è pari al 6,4% mentre la disponibilità di acqua del lago d’Idro è del 29,4%. Un quadro che conferma come la siccità sia diventata anche in provincia di Brescia una calamità che sta mettendo sempre più a rischio i raccolti. «In questo scenario - spiega Valter Giacomelli - vanno rivisti i termini per l’applicazione del deflusso ecologico che si vuole introdurre in Lombardia.
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Bisogna risparmiare acqua per salvare l'agricoltura. E soprattutto occorre realizzare il progetto di una rete di piccoli invasi con basso impatto paesaggistico e diffusi sul territorio, privilegiando il completamento e il recupero di strutture già presenti». L’idea è di costruire laghetti, in equilibrio con i territori, che conservano l’acqua per distribuirla in modo razionale ai cittadini, all’industria e all’agricoltura, con una ricaduta importante sull’ambiente e sull’occupazione. A
nche perché nei campi l’acqua viene in utilizzata per irrigare le colture agricole per poi essere restituita alle falde, preservando la salute dei terreni. Ma occorre conservarla oggi per poterla dare agli agricoltori quando serve.
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