Economia

Lo scambio di azioni tra Valsabbina e Carife finito sotto accusa

«Lo scambio di azioni che vi fu tra Carife e le altre quattro banche è un'operazione non corretta». Lo dice il procuratore di Ferrara
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«Lo scambio di azioni che vi fu tra Carife e le altre quattro banche è un'operazione non corretta, vietata dalle norme del codice civile e per le quali ora è contestata anche la bancarotta fraudolenta patrimoniale, intervenuta in seguito alla dichiarata insolvenza di Carife». 

Lo ha spiegato Bruno Cherchi, procuratore di Ferrara che ha parlato dell'inchiesta che ha portato a quattro nuovi avvisi di garanzia, dopo i 17 dell’altroieri. 

Gli atti della procura di Ferrara sono stati notificati a Ezio Soardi, presidente della Banca Valsabbina; Germano Lucchi della Cassa Risparmio Cesena; Marco Jacobini di Banca Popolare Bari e Lorenzo Pelizzo della Banca popolare di Cividale. 

Gli altri 17 indagati, avvisati nei giorni scorsi, che condividono, a vario titolo i reati di aggiotaggio, falsi in prospetto, ostacolo alla vigilanza e il concorso in bancarotta, sono - epoca 2011 - i massimi vertici, l'ex presidente Carife, Sergio Lenzi e l'ex direttore generale Daniele Forin. Poi il responsabile direzione bilancio Davide Filippini e il dirigente società di revisione Deloitte & Touche. 

A seguire membri cda e sindaci (2011), Ennio Manuzzi, Giuseppe Vancini, Simonetta Talmelli, Massimo Marchetti, Paolo Govoni, Riccardo Fava, Antonio Bondesani, Mario Guidi, Teodorico Nanni, Marco Berti, Stefano Leardini, Andrea Malfaccini e infine Marco Massellani. 

Gli avvisi di garanzia, ha spiegato il capo dei pm ferraresi sono stati inviati per poter sentire le persone coinvolte. «Seppure gli interrogatori non siano un atto dovuto - ha detto - sentiremo tutti gli indagati per dar loro la possibilità di spiegare le loro posizioni e farci capire meglio, affinché una persona non si trovi rinviata a giudizio senza mai esser stata ascoltata».

Banca Valsabbina, lo ricordiamo, partecipò all’aumento di capitale da 150 milioni finito nell’inchiesta acquistando 470mila titoli Carife per un valore vicino ai 10 milioni di euro.

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