Economia

L'innovativo spazzolino Iko ora è ricercato anche dalla Nasa

L’ente Usa per le missioni aerospaziali ha chiesto campioni del prodotto inventato da Melo Labs
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Andranno nello spazio, ma non prima di aver saggiato l’esigente mercato estero. Iko e Ilo, gli innovativi prodotti per l’igiene orale ideati dalla start-up bresciana Melo Labs Srl (il primo è uno spazzolino che si usa senz’acqua e dentifricio, va calzato su un dito, in grado di rilasciare 0,004 mg di fluoro, fino a 100 utilizzi; l’altro un filo interdentale capace di adattarsi a ogni interstizio dentale), potrebbero varcare i confini terrestri per essere testati in una delle missioni aereospaziali della Nasa.

«Dopo aver visionato il nostro sito, la Nasa ci ha richiesto una campionatura di 30 pezzi, che ovviamente abbiamo provveduto a inviare - racconta l’avvocato Luca Crotti, uno dei nove soci fondatori di Melo e responsabile degli aspetti legali di quest’ultima -. In particolare, Iko è stato ritenuto prodotto potenzialmente utile poiché in grado di far risparmiare parte del budget destinato al trasporto dell’acqua usata per la cura dell’igiene orale nelle missioni aereospaziali. È stato infatti quantificato come ogni litro d’acqua in dotazione alle navicelle spaziali comporti un costo di carburante di 110mila dollari».

Il contatto tra la realtà bresciana e l’agenzia statunitense è avvenuto tramite Nicola Benini, studente valtriumplino d’ingegneria aereospaziale e amico di Emanuele Guerra, altro socio fondatore di Melo e responsabile del settore Ricerca e Sviluppo.

In attesa del vero e proprio lancio nello spazio, dallo scorso novembre Iko e Ilo possono vantare un altro lancio, quello sul mercato svizzero - notoriamente rinomato nel campo dei prodotti farmaceutici e di cura della persona - dopo aver superato i severi test di qualità e di rispondenza alle normative elvetiche. Oltre che per le missioni nello spazio, Iko rappresenta infatti una piccola, grande rivoluzione anche per l’igiene orale di quei malati costretti a letto.

A tal proposito, Crotti risponde alle critiche circa la presunta pericolosità del fluoro rilasciato da Iko e Ilo: «La quantità per ciascun utilizzo è di 0,004 mg: meno dei comuni dentifrici (1-1,50 grammi) e inferiore a quella che si trova negli alimenti». Per il 2016 sono inoltre al vaglio le trattative per l’ingresso nel mercato russo - mediante la collaborazione con una realtà chimico/farmaceutica di Mosca - Qatar ed Emirati Arabi; avanzate invece quelle per l’Ungheria, la Finlandia e la Svezia.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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