L'idea di Marco si chiama «Tina, la graffettina»
Siamo abituati ad usarla per tenere insieme i documenti. Ma c'è qualcuno che ha pensato di dare alla graffetta una nuova identità.
È «Tina, la graffettina», ideata e brevettata dal bresciano Marco Gasparini (che dal 1984 si occupa di marketing e di regalistica) che è entrato in società con la famiglia Mele di Napoli, dando vita alla sas «Graffettina».
«Nell’era di internet e del virtuale ho voluto realizzare qualcosa che potesse essere utilizzato quotidianamente - spiega Gasparini -. Una graffetta metallica con un’etichetta che può fare anche da post it o da segnalibro. Ci abbiamo lavorato per otto mesi per riuscire a realizzare la macchina in grado di stampare le etichette di carta plastificata».
E sull’etichetta si può stampare di tutto: dal nome dell’azienda che si vuol pubblicizzare fino al nome della propria squadra del cuore. Anzi, al momento sono proprio nove i soggetti che la società sta producendo: Juventus, Milan e Inter, Keep calm and relax, I love mamma e I love papà, Cane e Gatto e Papa Francesco. «Ma volendo, si possono aggiungere i nomi delle città, i monumenti principali, i personaggi più significativi, e Tina potrebbe diventare un souvenir». Viene infatti proposta in scatoline da dieci pezzi, che per Gasparini potrebbero esser vendute in cartolerie, edicole e altri negozi del settore.
L’imprenditore bresciano con la sua «Tina» cerca al momento distributori che credano nella sua idea.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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