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L’«Hub della conoscenza» a Villa Seccamani di Leno per guardare verso il futuro

La dimora storica diventa luogo di ricerca, incontro e formazione per imprese, scuole e amministratori
Villa Seccamani a Leno - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
Villa Seccamani a Leno - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
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Un «Hub della conoscenza» nelle sale di Villa Seccamani a Leno. Un luogo di incontro e confronto, che accoglierà convegni, corsi di formazione e laboratori scolastici, un centro dove mettere a punto e realizzare progetti di trasferimento tecnologico per le imprese.

Una realtà fresca di nascita grazie alla collaborazione fra Cassa Padana, Politecnico di Milano (PoliMi) e Istituto superiore Capirola con il supporto della Provincia, aperta ad altre partecipazioni e ad altri territori. Vuole essere uno strumento operativo per affrontare i cambiamenti del nostro tempo, dalla transizione digitale a quella ambientale.

Si rivolge alle imprese industriali ed agricole, agli studenti, alla pubblica amministrazione, agli amministratori locali. È un progetto di territorio che guarda al futuro, unendo esperienze, energie, competenze. L’«Hub della conoscenza» comincia il suo lavoro partendo da un settore strategico come l’agroalimentare.

Convegno

Non poteva che essere così, considerando la vocazione di questa pianura. La natura e gli obiettivi dell’Hub sono stati presentati ieri nel convegno, moderato dal direttore del Giornale di Brescia, Nunzia Vallini, dal titolo «Agricoltura domani. Una questione di conoscenza», ospitato nel Forum di Cassa Padana, strapieno di operatori economici, agricoltori, cittadini. Un segno di grande attenzione verso la novità a cui i promotori hanno lavorato dall’estate scorsa.

«Il progetto nasce dall’interazione virtuosa fra Cassa Padana, PoliMi e Istituto Capirola», ha spiegato Giuliano Noci, prorettore del Politecnico. «Villa Seccamani ospiterà attività convegnistiche focalizzate per accelerare i cambiamenti in questo territorio, momenti formativi promossi dal PoliMi, progetti di trasferimento tecnologico». A disposizione del sistema delle imprese, ma anche di sindaci e amministratori. Uno strumento «aperto», prima di tutto alle istituzioni.

Regione

L’Hub ha subito incassato la disponibilità della Regione. «Saremo della partita, coinvolgerò anche l’Arpa», ha sottolineato l’assessore all’Ambiente, Giorgio Maione. «Credo sia un progetto vincente dove giovani, imprese, operatori degli enti locali possono formarsi insieme sui temi della sostenibilità». Secondo Maione «potrebbe diventare un modello anche per altri territori per creare conoscenza e consapevolezza».

La Provincia è fra i promotori dell’Hub: «Sarà uno strumento positivo per affrontare la complessità dei problemi attuali», ha sottolineato il presidente Emanuele Moraschini. L’Hub suscita già interesse oltre i nostri confini. «Sarebbe bello replicare questa esperienza nella mia terra», ha ammesso il consigliere regionale Marcello Ventura, cremonese, presidente della Commissione attività produttive.

Importante è la partecipazione del Capirola, fortemente voluta dal dirigente Gianmarco Martelloni e apprezzata dagli studenti. «La nostra dimestichezza con la tecnologia digitale - ha spiegato Iman Ejjaki, studentessa di quarta - deve accompagnarsi con una formazione adeguata». In grado, anche, di ridurre «la frattura fra il mondo del lavoro e quello della scuola». Quest’ultima, ha aggiunto Federico Filippini, collega di quinta, «deve evolversi, sviluppando conoscenze trasversali». Sarà uno dei compiti dell’Hub, «che mi auguro possa essere aperto a tutta la provincia».

Cassa Padana è un soggetto essenziale in questo progetto. «Una banca del territorio come la nostra - ha sostenuto il direttore Andrea Lusenti - ha il dovere di creare simili iniziative perché cresce soltanto se cresce anche la sua comunità».

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