Lefay, il resort di Gargnano ceduto a Cdp per 59 milioni. E subito ripreso in affitto
L’attività del gruppo Lefay Resorts in Italia si fonda su due strutture turistico-ricettive di alto profilo a Gargnano e a Madonna di Campiglio, a cui presto si aggiungerà una terza a Montalcino, prestigiosa località in provincia di Siena. Quest’ultimo progetto è in piena fase di sviluppo. «A tale fine - conferma la Nota integrativa della holding di San Felice del Benaco, pubblicata pochi giorni fa - nel mese di dicembre 2021 abbiamo effettuato l’acquisto della totalità delle quote di Lefay Resort Toscana», società proprietaria del terreno sul quale verrà costruita appunto la nuova struttura del brand bresciano.
Per l’acquisto di questa partecipazione, il gruppo Lefay Resorts ha sostenuto un investimento di 16,9 milioni di euro, che verrà interamente «coperto» attraverso i fondi raccolti con un’altra importante operazione portata a termine dalla famiglia Leali, stavolta con Cassa depositi e prestiti.
Nel dettaglio
«Lo scorso mese di novembre - spiegano dal quartier generale sulle sponde del Benaco - abbiamo ceduto la proprietà del complesso immobiliare del Garda, struttura nella quale si svolgono le attività di Lefay Resort Garda, a Fondo del Turismo 2 (gestito da Cdp)». Oltre alla definizione del corrispettivo in denaro, l’operazione con Cassa depositi e prestiti prevede anche altre opzioni. «Il prezzo di vendita del complesso immobiliare - svela ancora la Nota integrativa allegata al bilancio 2021 - è stato definito in 59 milioni di euro e include una componente di prezzo condizionata all’esecuzione di talune opere strutturali sull’immobile del Garda nonché l’acquisto di nuovi arredi». E non è finita qui.
«Contestualmente - si scopre nel documento - la Lefay Resorts Garda ha sottoscritto un contratto di retrolocazione del complesso immobiliare di Gargnano della durata di 30 anni (eventualmente estendibile di ulteriori 10 anni) riservandosi l’opzione di riscattare il complesso dopo sette anni dalla data di decorrenza della locazione». Tecnicamente, questa operazione con Fondo Turismo 2 è definita di «sales & lease back» e oltre a rimborsare parte dell’indebitamento ipotecario del gruppo bresciano «ha generato le risorse finanziarie per lo sviluppo di nuovi progetti - ammette il presidente Domenico Alcide Leali -, primo fra tutti la costruzione di un nuovo Resort in Toscana».
Le prospettive
L’imprenditore bresciano ha grandi ambizioni e non si limitano ai confini nazionali. Una volta completato, con il resort a Montalcino, il portafoglio di strutture «a gestione diretta» in Italia, Leali si dice pronto anche per un’«esperienza» all’estero. «Stiamo sviluppando il modello fee-based - ha ammesso durante la presentazione dell’ultimo bilancio di sostenibilità - ricercando opportunità selezionate, in particolare modo all’estero, in cui Lefay agisca come operatore tramite contratti di management o affitto».
Molti i numeri a suo favore: a partire da quelli espressi nel bilancio 2021, da cui emerge un recupero dei ricavi persi a causa della pandemia da Covid-19 (da 25,8 a 33,5 milioni) e fino a quelli espressi con i premi vinti a livello internazionale quale «Miglior Spa destinanion in Europa».
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