Economia

L’E-fattura obbligatoria, ma non per tutte le pmi agricole

In agricoltura ci sono esenzioni: ecco i principali nodi del sistema in vigore dal primo gennaio
Fatturazione elettronica obbligatoria © www.giornaledibrescia.it
Fatturazione elettronica obbligatoria © www.giornaledibrescia.it
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Un incubo, un problema, una soluzione contro l’evasione dell’Iva, un mezzo per rendere più trasparenze il rapporto con l’Istituzione? Comunque la si voglia vedere, dal 1 gennaio la fatturazione elettronica - perché è di questo che stiamo parlando - è obbligatoria. Anche per i produttori agricoli e gli imprenditori delle aziende agricole bresciane.

Addio alla carta. La normativa prevede l’addio alla vecchia fattura cartacea che viene integralmente sostituita da quella in formato elettronico. Vi sono comunque delle esenzioni e delle specifiche alle quali occorre porre attenzione ben sapendo, anche, che la situazione è in divenire. La partenza ha creato parecchi grattacapi alle aziende seppure l’emissione della fattura elettronica può anche essere svolta attraverso gli uffici delle Organizzazioni agricole che erogano il servizio con la conservazione delle fatture.

Partiamo dall’inizio, cioè dalle linee generali del procedimento che nelle ultime settimane è stato oggetto di corsi di formazione fatti apposta dalle Organizzazioni agricole per accompagnare gli agricoltori ad affrontare la novità fiscale che non ha precedenti in Europa.

Come fare. I dati obbligatori da riportare nella fattura elettronica sono sempre gli stessi. L’unica informazione aggiuntiva è la necessità di avere l’indirizzo telematico del cliente al quale inviare la fattura. La fattura viene compilata tramite un software e viene firmata digitalmente (tramite firma elettronica qualificata) dal soggetto che emette la fattura o dal suo intermediario in modo da garantire origine e contenuto. Chi emette la fattura dovrà poi inviarla al destinatario tramite il Sistema di Interscambio (SDI) che, per legge, è il punto di passaggio obbligato per le fatture elettroniche emesse verso la PA e verso i privati. Dopo i controlli tecnici automatici, il Sistema di Interscambio provvede a recapitare il documento alla Pubblica Amministrazione o al soggetto privato a cui è indirizzato. Tutto ciò significa che per dipanare al meglio - e nel modo più appropriato - l’amministrazione dell’azienda, occorre approfondire le questioni: cosa impossibile in queste brevi righe visto che, come già detto, la situazione è ancora in itinere per alcuni ambiti.

Le esenzioni. Sono esentate le società che hanno optato per l’applicazione del regime forfetario e che hanno percepito nell’anno precedente proventi commerciali che non siano superiori al limite di 65.000 euro. Sono anche stati confermati gli esoneri già previsti dalla vigente normativa per i soggetti passivi d’imposta che applicano il cosiddetto regime di vantaggio e i produttori agricoli di cui all’articolo 34, comma 6 del DPR 633/72 (che non superano i 7mila euro). Sono tanti gli agricoltori che però non sono sicuri di quello che stanno facendo in questi giorni di avvio. Per fortuna le sanzioni per il momento saranno ridotte. Poi si vedrà nelle prossime settimane. L’Agenzia delle Entrate ha comunque chiarito che le fatture elettroniche emesse dalle cooperative agricole per conto dei soci, come avviene in caso di conferimenti, possono essere destinate sia alla coop emittente sia al socio cedente. In particolare, nel caso dei conferimenti a cooperative agricole, siano esse in regime speciale che in regime ordinario, si applicano le disposizioni in cui è previsto che gli obblighi di fatturazione possono essere adempiuti dalle cooperative per conto dei produttori agricoli cedenti, consegnando un esemplare della fattura ai fini dei successivi adempimenti.

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