Part time solo nel weekend: il piano per i giovani della Lucchini Rs

I giovani in particolare chiedono un lavoro flessibile per conciliare lavoro e vita privata, promuovere il loro benessere psicofisico e dare una svolta al loro «work life balance» (equilibrio tra vita lavorativa e quella privata, ndr), allontanando dal bilancio vita-lavoro, il «quite quitting» (fare solo l’indispensabile, ndr), ovvero l’insoddisfazione in ciò che stanno facendo.
Lucchini Rs lancia un’iniziativa che si chiama «Weekend Shift» (turni del fine settimana) e che Augusto Mensi, amministratore delegato dello stabilimento basato a Lovere, descrive come «opzione di lavoro part time progettata per coloro che cercano un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata».

Meglio se in un’impresa solida come Lucchini Rs (che nel 2023 ha generato ricavi netti consolidati pari a 574 milioni di euro, segnando una crescita dell’8,5% rispetto al 2022. L’utile netto ha raggiunto i 49,5 milioni di euro, con il 74% del fatturato proveniente dai mercati esteri.
L’organico medio del 2023 conta 2.133 dipendenti, di cui 722 nelle controllate estere) che ha pagato un premio di risultato medio di 3361 euro, il più alto di sempre, gruppo con nove stabilimenti all’estero e quattro in Italia, con due divisioni, una ferroviaria e la seconda dei fusi e dei forgiati destinati alla produzione di energia, petroli e gas.
Il progetto
Cosa è il «Weekend shift»? Si tratta di un progetto che prevede di lavorare solo il sabato e la domenica (24 ore a settimana) come operatore di macchine Cnc (macchine a controllo numerico, in inglese Computerized control machine, in passato utilizzate unicamente per lavorazioni di alta precisione, ma oggi largamente impiegate in campi disparati) e godersi più tempo libero durante la settimana, oppure – opzione dai contenuti formativi e dalle prospettive di lavoro più alte – avere maggior tempo per studiare portando a casa qualche risorsa e dopo aver frequentato l’academy aziendale, acquisendo nuove conoscenze.

Augusto Mensi descrive questa idea un contenitore di maggiore flessibilità per l’azienda, perfetto per studenti e giovani che guardano al futuro con fiducia, definendo lo stipendio «una compensazione interessante con bonus per il fine settimana e con indennità non trascurabili», descrivendo la crescita professionale «favorita da una formazione tecnica anticipatrice di un potenziale impiego a tempo pieno».
All’estero, in alcune controllate dalla società di Lovere del gruppo presieduto da Giuseppe Lucchini, weekend shift è già attivo.
Nel lavoro – (fin che c’è) e fino a che (speriamo di no) non si entrerà profondamente in quello che Bill Ackman ha definito «inverno nucleare economico» – è in atto una rivoluzione profonda, che ha proposto lo smart working, quindi il lavoro da remoto, trasformazione proseguita con una parola che domina ed è «flessibilità» e che ha nella conciliazione dei tempi uno dei cambiamenti più nuovi. Il «Weekend shift», insomma sta dentro questo cambiamento.
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