Economia

Lavoro, occupazione ai massimi storici in Italia, ma restano criticità

A scattare la fotografia e il XXVI rapporto del Cnel sul mercato del lavoro a la contrattazione collettiva
Il tasso di occupazione femminile resta un problema
Il tasso di occupazione femminile resta un problema
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In un contesto di «modesta crescita» economica, il 2024 ha riservato qualche sorpresa: il numero degli occupati (dipendenti e indipendenti) è ad esempio aumentato dell'1,5% toccando i 24 milioni nell'anno e segnando un incremento della componente femminile che, per quanto «ancora insoddisfacente», supera la quota di 10 milioni. A rilevarlo è il XXVI rapporto del Cnel sul mercato del lavoro e la contrattazione collettiva.

Criticità

Eppure, rispetto ai principali Paesi europei il mercato del lavoro italiano continua a presentare «criticità», soprattutto con riferimento all'occupazione femminile e giovanile, che si conferma tra le più basse in Europa, con un divario nella classe età 15-29 rispettivamente di 12,9 e 15 punti percentuali rispetto alla media Ue. «Forti criticità», sottolinea il rapporto, permangono nei tassi di lavoro sommerso, tra i più alti in Europa, e nell'occupazione della componente più vulnerabile del mercato del lavoro.

Per quanto giunto al 62,2% il tasso di occupazione italiano resta il più basso d'Europa, inferiore di ben 15,2 punti percentuali rispetto alla Germania, di 6,8 punti rispetto alla Francia, di 3,9 punti rispetto alla Spagna. Non solo: rispetto alla media europea nel 2024 il tasso di occupazione italiano risulta inferiore di 8,6 punti percentuali e di 12,9 in relazione alla sola componente femminile.

Occupazione femminile

A fornire un aggiornamento al dato sull’occupazione delle donne è l’Istat, che comunica che a febbraio, mentre il numero degli occupati è salito ulteriormente al nuovo record di 24 milioni 332mila unità (+47mila in un mese e +567mila in un anno), l’occupazione femminile si attesta al 54,2%, mai così alto nella storia d’Italia. In valore assoluto, le donne al lavoro sono salite a 10 milioni 355mila, in crescita di 315mila su base annua. La bassissima partecipazione al lavoro delle donne rimane tuttavia una delle più importanti criticità del mercato del lavoro italiano.

Nord-Sud

E altrettanto critico è l'andamento dei tassi di occupazione letti in una prospettiva territoriale, con un tasso di occupazione del 69,7% nel Nord del Paese, del 66,8% nel Centro Italia e del 49,3% nel Mezzogiorno. Il Sud resta l'area con il più basso tasso di occupazione, inferiore di 12,9 punti percentuali rispetto al tasso nazionale, l'area con il più alto tasso di disoccupazione (11,9%) e di inattività (43,9%) soprattutto della componente femminile.

Fasce d’età

Infine, sempre secondo il Cnel, il tasso di occupazione tra le persone di età compresa tra i 25 e i 34 anni è aumentato dal 68,1% del 2023 al 68,7 del 2024, mentre il rispettivo tasso di inattività è aumentato dal 24% al 24,4% nello stesso periodo. Il rispettivo tasso di inattività nella fascia 15-24 anni è aumentato 73,6% al 75,3% nello stesso periodo.

Relativamente alla componente giovanile permangono rilevanti criticità legate alla durata troppo lunga della transizione dalla scuola al lavoro, all'uso improprio dei tirocini formativi e di orientamento extracurriculari, alla ancora limitata diffusione di consolidati percorsi duali di formazione e lavoro, al basso utilizzo dell'apprendistato, alla elevata discontinuità lavorativa e alle forme di lavoro subordinato mascherate come autonomo. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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