Economia

Lavoro: nel 2020 tengono gli occupati, ma il reddito cala del 6%

È la fotografia che emerge dall'Osservatorio sui lavoratori dipendenti e indipendenti dell'Inps
Nel 2020 il reddito medio da lavoro ha registrato una flessione del 6%, secondo l'Osservatorio Inps
Nel 2020 il reddito medio da lavoro ha registrato una flessione del 6%, secondo l'Osservatorio Inps
AA

Nell'anno della pandemia il mercato del lavoro tiene e cresce, anche se di poco. Ma non migliorano le condizioni economiche dei lavoratori dipendenti e indipendenti, con una flessione marcata del reddito medio. È la fotografia che emerge dall'Osservatorio sui lavoratori dipendenti e indipendenti dell'Inps, che evidenzia anche come la situazione di emergenza sanitaria abbia penalizzato soprattutto i lavoratori più giovani.

Proprio l'arrivo del Covid ha anche dato una forte spinta allo smart working, anche se di fatto gli effetti positivi sulla produttività - evidenzia l'Istat - si sono visti poco.

I numeri

Nel 2020 il numero di lavoratori dipendenti e indipendenti è risultato pari a 25.630.000, in leggera crescita rispetto al 2019 (+0,3%), mentre l'aumento è più marcato rispetto al 2015 (+2,3%). A causa della pandemia è diminuito lo scorso anno il numero medio di settimane lavorate (40,2 da 42,9 nel 2019). E anche il reddito medio annuo da lavoro ha subito una diminuzione, pari al -6%.

Tra il 2015 e il 2020 l'andamento degli occupati è molto diversificato: calano artigiani (-9,1%), commercianti (-5,1%) e agricoli autonomi (-3,4%); giù anche i dipendenti del settore privato (-3,1%, sotto i 15 milioni), mentre crescono (+4%) i dipendenti pubblici, soprattutto nell'ultimo anno; inverte la rotta il trend dei lavoratori domestici, che segnano un +7% dopo il calo dei 4 anni precedenti; calano invece gli operai agricoli, dopo un momento di crescita tra 2017 e 2018; in netto calo i parasubordinati (-15,8%); in ripresa, infine, i lavoratori impiegati con voucher o contratti di lavoro occasionale, dopo aver toccato il livello minimo di 40mila lavoratori nel 2019.

La flessione del reddito

Il 2020 evidenzia come persista il gap reddituale tra uomini e donne: gli uomini (56% occupati), a fronte di una media di 41,3 settimane lavorate, hanno un reddito medio annuo di 24.702 euro, mentre le donne 17.929 con 38,8 settimane lavorate. Nell'anno della pandemia, inoltre - evidenzia l'Inps - i lavoratori più giovani sono quelli con le variazione negative più consistenti rispetto al 2019 (-21% lavoratori under 19 e -4,4% 20-24enni), mentre gli over 64 segnano una crescita inedita (+27,7%) per «dell'effetto derivante dal bonus babysitting che ha 'mobilitatò, in via chiaramente transitoria, un numero rilevante di anziani (spesso nonni o parenti)».

Nell'anno della pandemia, infine, rileva questa volta un censimento dell'Istat, si è avuto un boom di ricorso al lavoro agile: ma se lo smart working ha avuto l'impatto positivo maggiore sull'aspetto della soddisfazione e del benessere del lavoratore, poco meno della metà delle istituzioni pubbliche (il 44,8%) ha invece dichiarato un effetto positivo in termini di produttività dell'ente.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato