Lavoro in somministrazione: Brescia compie un balzo del 30%
Le richieste di lavoratori in somministrazione hanno segnato una significativa crescita nella nostra provincia. Secondo i dati forniti dalle Agenzie per il lavoro al Centro studi di Confindustria Brescia, nel 2021 la domanda di lavoratori in somministrazione a Brescia ha scavalcato quella dell’anno precedente con un «balzo» del 30%. Tuttavia, il confronto con il 2019 evidenza una variazione ancora negativa del -7%, a conferma che la domanda nell’intero 2021 non è stata sufficiente a colmare il gap con i livelli pre-crisi.
«I dati sul lavoro in somministrazione nel 2021 mostrano una ripresa post-pandemia che ci incoraggia - ammette il vicepresidente di Confindustria Brescia con delega a Welfare e relazioni industriali, Roberto Zini -, nonostante una difficoltà sempre maggiore per le imprese nel trovare lavoratori. È un’evidenza che ci deve far riflettere e che ci fa comprendere il fatto che siamo di fronte a un nuovo paradigma: non è più l’impresa che sceglie il lavoratore, ma il contrario. Come aziende, dobbiamo quindi puntare a essere sempre più attrattivi, proponendo programmi avanzati che garantiscano l’equilibrio vita/lavoro, il welfare e tutti gli aspetti che possano invogliare un lavoratore a sceglierci».
Il punto
Nel solo quarto trimestre 2021, la domanda di lavoratori in somministrazione ha registrato una nuova crescita sullo stesso trimestre 2020 (+23% tendenziale), sebbene di intensità relativamente più moderata di quella riscontrata nei due periodi immediatamente precedenti. «La positiva evoluzionenell’ultimo periodo dell’anno - puntualizzano dal Centro studi di Confindustria Brescia -, trae origine dalla generalizzata ripresa dell’attività produttiva, consolidatasi nel corso del 2021.
Nel dettaglio
L’aumento rilevato nel quarto trimestre del 2021 interessa quasi tutte le categorie professionali, ed è trainato, in particolare, dagli addetti al commercio (+158%). Tale performance è giustificata dal confronto con l’analogo periodo del 2020, quando era in atto il secondo lockdown. Il confronto con l’ultimo trimestre del 2019, preso a riferimento come «normalità pre-Covid», evidenzia un +18%: si tratta del primo segno positivo, dopo le contrazioni rilevate nei periodi precedenti (-15% nel 1° trimestre e -13% nel 2° e nel 3°).
Le opportunità
Grazie all’elevato livello di dettaglio disponibile, l’osservatorio di Confindustria Brescia offre una particolareggiata fotografia sull’evoluzione delle richieste di professionalità legate all’utilizzo delle nuove tecnologie, in una fase di evoluzione dell’industria manifatturiera caratterizzata dall’automazione e dalla digitalizzazione dei processi produttivi. A tal proposito, l’associazione degli industriali bresciani rileva ancora una volta che la domanda per le «figure 4.0» è in costante aumento nel territorio bresciano: «Nel 2021 - ribadiscono dalla sede di via Cefalonia - esse hanno intercettato oltre un quarto delle richieste complessive (27,3%), una quota che si attesta sui livelli massimi da quando è disponibile la serie storica».
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