Lavoro: entro marzo previste a Brescia 37.420 assunzioni
Anno nuovo e assunzioni nuove. Ma con problematiche vecchie. È proprio il caso di dirlo, guardando ai dati dell’elaborazione svolta dal Servizio Studi della Camera di Commercio di Brescia sui dati relativi all’indagine Excelsior-Unioncamere per il periodo gennaio-marzo 2023. Numeri alla mano, il report palesa una previsione positiva per le assunzioni programmate dalle imprese nella nostra provincia per il primo trimestre di quest’anno, con ben 15.650 nuovi ingressi nel mondo del lavoro (di cui il 29% con contratto a tempo indeterminato o di apprendistato ed il restante 71% a termine) nel solo mese di gennaio.
Vale a dire, 2.390 assunzioni in più rispetto al gennaio 2022, pari ad un +18% (a livello regionale le assunzioni del primo mese dell’anno sono state 120.800 mentre a livello nazionale circa 504.000). Complessivamente, nel periodo compreso tra gennaio e marzo 2023, sono previste entrate per 37.420 unità, 5.950 in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno: tali entrate si concentreranno per il 51% nel settore dei servizi e per il 59% nelle imprese con meno di 50 dipendenti, con il 20% destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, una quota inferiore alla media nazionale (25%).
Nel dettaglio
Per il 34% dei nuovi posti di lavoro bresciani, le assunzioni interesseranno giovani con meno di 30 anni. Non si dissipano tuttavia le ben note difficoltà relative al reperimento delle figure da inserire in azienda.
Secondo il report, infatti, in 51 casi su 100 le imprese prevedono di avere difficoltà a trovare i profili desiderati. Se il 15% delle entrate sarà destinato a personale laureato, le tre figure professionali più richieste concentreranno il 31% delle entrate complessive previste e per una quota pari al 66% del campione verrà richiesta esperienza professionale specifica o di settore.
@Economia & Lavoro
Storie e notizie di aziende, startup, imprese, ma anche di lavoro e opportunità di impiego a Brescia e dintorni.
La domanda
Tra i profili più ricercati spiccano come sempre gli operai specializzati nelle attività metalmeccaniche ed elettromeccaniche, quelli specializzati nell'edilizia, cuochi, camerieri e altre professioni nei servizi turistici. «Anche se ancora alle prese con le problematiche congiunturali emerse nel corso del 2022, le Pmi bresciane continuano ad investire in uno degli asset maggiormente strategici per il prossimo futuro, ovvero quello del capitale umano», commenta il presidente dell’ente camerale di via Einaudi, Roberto Saccone, che non manca di evidenziare come «rimanga», ed anzi cresca, il fenomeno del mismatching tra domanda e offerta.
«In 51 casi su 100 le imprese prevedono infatti difficoltà nel reperimento delle maestranze, in larga parte imputabile a un’inadeguata preparazione professionale - rimarca -.Sotto questo profilo, essenziale diventa la capacità di promuovere e realizzare iniziative di orientamento e formazione professionale, finalizzate anche a un maggior raccordo tra il mondo della scuola e quello del lavoro». P
er questo motivo, conclude Saccone, la Camera di Commercio di Brescia ha stanziato, nel bilancio di previsione 2023, oltre 1.000.000 di euro per la formazione professionale, di cui 500.000 direttamente destinati a contributi alle Pmi per la formazione dei propri dipendenti ed euro 220.000 per favorire i percorsi di alternanza scuola-lavoro.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato