Economia

Lavoro, crescono i somministrati: ma il 2022 è sotto i livelli pre-Covid

Domanda in rialzo dell’11%. Il vicepresidente di Confindustria: «Permane la carenza di operai specializzati Avanti con la formazione»
Un operaio specializzato al lavoro - Foto © www.giornaledibrescia.it
Un operaio specializzato al lavoro - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Nel bresciano il lavoro somministrato nel 2022 cresce a doppia cifra, ma la normalità pre-pandemia resta ancora lontana. A dirlo sono i dati forniti dalle Agenzie per il Lavoro aderenti all’Osservatorio Confindustria Brescia - Agenzie per il lavoro curato dal Centro Studi di Confindustria Brescia, che mostrano come nel complesso del 2022 le richieste di lavoratori in somministrazione registrino una crescita dell’11% sul 2021.

Tuttavia, il confronto con l’anno 2019, preso a riferimento come «normalità pre-Covid», è meno edificante, perché segna un valore negativo (-4%) e palesa un processo di recupero non ancora del tutto concluso.

La crescita

Nel solo 4° trimestre 2022, la domanda ha registrato invece una nuova crescita rispetto allo stesso periodo del 2021 (+8% tendenziale), in lieve accelerazione rispetto alla rilevazione precedente (+4%).

La seconda parte dell’anno mostra un’evoluzione positiva anche se relativamente meno pronunciata nei confronti di quanto sperimentato nel I semestre 2022, palesando da un lato un assestamento dopo i forti incrementi riscontrati nel 2021 e dall’altro il rallentamento del settore industriale locale rilevato tra luglio e dicembre.

«Se i dati sullo scorso anno sono positivi, il gap con il periodo pre-pandemia non è ancora del tutto colmato - tira corto Roberto Zini, vice presidente di Confindustria Brescia con delega a Relazioni Industriali e Welfare, che tuttavia evidenzia che «i dati sono incoraggianti, a maggior ragione se letti alla luce delle vicissitudini che hanno caratterizzato l’anno da poco concluso, legate in particolare al caro energia e alle conseguenze del conflitto russo-ucraino».

Le figure più ricercate

Per quanto riguarda le aree professionali maggiormente richieste, Zini evidenzia come la nostra provincia continui a distinguersi per la necessità di trovare conduttori d’impianti e operai specializzati. «L’obiettivo - sintetizza - resta quello di indirizzare sempre più i nostri giovani verso percorsi professionali in grado di garantirgli un futuro lavorativo solido».

Nel 2022 richiesti sono i conduttori d’impianti (41,5%), del personale non qualificato (16,5%), degli operai specializzati (13,5%) e dagli addetti al commercio (13,5%). Le figure più ricercate sono state gli operatori robot industriali (20,5% del totale), non qualificati in imprese industriali (6,1%), addetti macchine lavorazioni metalliche (5,0%), consegna merci (4,7%) e non qualificati nei servizi di pulizia (4,7%). Restano «introvabili»» i tecnici (in campo ingegneristico), addetti al commercio (esercenti di ristoranti, pizzerie), operai specializzati (fonditori, saldatori, montatori).

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