Presidio dei driver di Amazon fuori dalla sede di Castegnato
Presidio di un centinaio di driver fuori dallo stabilimento Amazon a Castegnato per manifestare contro il fallimento delle trattative a livello nazionale. I manifestanti come i colleghi in tutta Lombardia, non stanno bloccando i cancelli, ma rallentando i mezzi in uscita distribuendo volantini. Un modo per sensibilizzare i colleghi su questo tema.
Sul posto a Castegnato, in via Deledda, per questioni di ordine pubblico sono presenti i carabinieri e la Polizia di Stato. Non si registrano incidenti e il clima non è per nulla teso: un bicchiere di birra e in sottofondo musica con canzoni di protesta sociale di Manu Chao e Ska-P, gruppo ska punk spagnolo. Il presidio, iniziato alle 7, è terminato alle 13.30.
La posizione del sindacato
Presente, insieme ai lavoratori, il sindacalista della Filt Cgil Davide Bertolassi. «Al tavolo delle trattative a livello nazionale si chiedeva una riduzione dei carichi di lavoro e dell'orario, perché loro lavorano fino a 42 ore ed è una cosa insostenibile – spiega il sindacalista –. Qui a Castegnato i driver sono dipendenti indiretti, lavorano per sette aziende esterne. E parliamo di circa 70 lavoratori per azienda. Oggi hanno fatto anche una furbata perché hanno chiamato i ragazzi assunti a tempo determinato. Loro non possono manifestare altrimenti domani sarebbero senza un lavoro».
A Buccinasco
Nessun blocco dunque, anche perché a Buccinasco (Milano) stamattina «si è registrato anche un incidente», ha riportato Bertolassi. Un lavoratore si sarebbe leggermente ferito dopo essere stato urtato da un mezzo. «Non ci risulta che quanto avvenuto sia coerente con la versione riportata dal sindacato – ci tiene a precisare Assoespressi (associazione nazionale datoriale, che fa parte della Confederazione generale italiana per il trasporto e la logistica) –. L’azienda fornitrice di servizi di consegna è disponibile a collaborare con le autorità competenti qualora fosse ritenuto necessario ai fini di accertare la dinamica dell’evento».
La posizione di Amazon
«Collaboriamo con decine di fornitori di servizi di consegna, che forniscono opportunità lavorative a migliaia di persone che si occupano di consegnare gli ordini ai nostri clienti in Italia – ha fatto sapere Amazon in una nota –. Lavoriamo a stretto contatto con i nostri fornitori per definire insieme obiettivi realistici, che non mettano pressione su di loro o sui loro dipendenti. L’attenzione di Amazon in materia di sicurezza rappresenta una costante».

«Nell’eventualità di un'allerta meteo, monitoriamo attentamente la situazione e seguiamo le indicazioni delle autorità locali e provinciali per garantire alle persone di operare in sicurezza nell’effettuazione del servizio di consegna per i nostri clienti. Confidiamo che le trattative per l’accordo di secondo livello tra le aziende fornitrici di servizi di consegna, l’associazione datoriale che le rappresenta e le organizzazioni sindacali possano riprendere e giungere ad un esito positivo».
La posizione di Assoespressi
Sempre a proposito della mobilitazione, Assoespressi ha aggiunto: «Ci dispiace che nonostante la piena disponibilità a dialogare su ogni punto sollevato, ci siano state della rigidità lato sindacale ad accettare delle legittime richieste avanzate da Assoespressi. Auspichiamo che si possa raggiungere il prima possibile una soluzione positiva per questa trattativa e ci teniamo a sottolineare come, rispetto alle richieste sollevate, abbiamo raggiunto l'accordo sulla maggior parte di esse, soprattutto per quanto concerne l’incremento graduale e sostanziale dell’indennità di trasferta, così come in tema di riduzione dell’orario di lavoro e stabilizzazione dei contratti».
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