Economia

Latte, un anno da incorniciare per le cooperative

Ai soci remunerati in media 0,464 euro/litro. Nell’industria il prezzo si abbassa a 0,412 euro/lt
Il confronto tra le parti è durato due settimane prima di arrivare all'accordo- © www.giornaledibrescia.it
Il confronto tra le parti è durato due settimane prima di arrivare all'accordo- © www.giornaledibrescia.it
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Il settore lattiero-caseario nella nostra provincia nel 2019 ha generato un valore superiore ai 600 milioni di euro, grazie anche al lavoro delle 18 cooperative che da sempre rappresentano la maggiore produzione di latte proveniente dalle stalle bresciane. E il 2019 per le cooperative è stato un anno da incorniciare con bilanci molto positivi: i migliori degli ultimi anni. Basta pensare che Solat ha liquidato un prezzo pari a 0,5921 euro al litro; Lait 0,5237 euro al litro; Gardalatte 0,5210 euro al litro e Alpe del Garda 0,51 euro al litro. La cooperazione ha remunerato mediamente i soci con 46,4 euro per 100 litri di latte, qualità ed Iva esclusa, mentre il prezzo delle produzioni conferite all’industria - stando alle rilevazioni dell’annata agraria 2019 della Camera di Commercio di Brescia - si è fermato a 41,2 euro/100 litri di latte.

Il commento. «Il modello cooperativo - sottolinea il presidente di Confagricoltura Brescia, Giovanni Garbelli - si conferma ancora una volta uno strumento di fondamentale importanza per valorizzare il prodotto dei soci. Il modello cooperativo ha efficacemente adempiuto al suo compito: remunerare la materia prima prodotta dai soci a condizioni migliori rispetto al mercato». Guardando al futuro, sarà necessario gestire il latte che nei prossimi mesi uscirà dal circuito del Grana Padano in seguito alle delibere assembleari del Consorzio del 19 giugno scorso. Nel 2019, oltre il 40% del Grana Padano prodotto è stato esportato oltreconfine, anche se negli ultimi mesi dell’anno ha pesato l’impatto dei dazi negli Stati Uniti, che hanno causato un crollo del 51% nelle esportazioni verso il Paese. L’anno scorso comunque si è chiuso con segno positivo con un progresso nell’export del 4,38%, per un corrispettivo di 2.051.125 forme totali.

Il piano. L’obiettivo è certamente quello di non svilire il prezzo del latte desinato a latte alimentare e ad altri formaggi non Dop. Le cooperative di raccolta latte e l’Aop Latte Italia avranno un ruolo determinante in questa partita, ma occorrerà la collaborazione dell’intera filiera. «Un plauso - commenta Francesco Martinoni, presidente della cooperativa Latte Indenne - va innanzitutto ai produttori e a chi, nelle lunghe settimane di lockdown, ha fatto sì che non mancassero generi alimentari in un momento in cui la paura e l’incertezza la facevano da padrona. In poche settimane - aggiunge Martinoni - le quotazioni del Grana Padano hanno perso oltre 1 euro (tipologia 9 mesi), arrivando scontare mercuriali che superano di poco i 6 euro/kg, con forti tensioni sul versante dell'export». Quotazioni che non permettono di fare delle previsioni incoraggianti per il 2020. «Per fare fronte alle oscillazioni di mercato - commenta Luigi Barbieri, vicepresidente di Confagricoltura Brescia e alla guida della Sezione latte - guardiamo con grande interesse ai Fondi Ist per la stabilizzazione del reddito, un innovativo strumento di gestione del rischio che abbiamo già contribuito a mettere in campo per due importanti realtà cooperative della nostra provincia».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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