Economia

Latte Indenne, ai soci liquidati 0,43 euro al litro

I numeri positivi hanno permesso di acquisire il caseificio Bonetta di Alfianello, nonostante i rincari dell'energia e delle materie prime
Il presidente di Latte Indenne Francesco Martinoni
Il presidente di Latte Indenne Francesco Martinoni
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Tempo di bilancio anche per la cooperativa Latte Indenne, guidata dal presidente Francesco Martinoni.

Ieri si è svolta l’assemblea dei soci a palazzo Cigola-Martinoni, nel Comune di Cigole. I dati del 2021 sono in crescita, a riprova di come il modello cooperativistico bresciano di commercializzazione del latte sia vincente.

I 59 soci hanno conferito, nel 2021, 1.626.133 ettolitri di latte, con un incremento in termini percentuali del 3,32% rispetto al 2020. Alle cooperative di trasformazione sono stati venduti 891.579 ettolitri, pari a circa il 55% della produzione totale, mentre all'industria 734.553. Il prezzo medio liquidato ai soci è di 438,44 euro ogni mille litri di latte qualità compresa oltre Iva, con un considerevole +9,5% rispetto al 2020. Balzo in avanti anche per il valore della produzione, che nel 2021 ha sfiorato 72 milioni di euro, con un netto + 14,41% rispetto al 2021. Con una significativa maggior remunerazione rispetto a quanto percepito dall'industria di circa il 17%.

I positivi parametri di bilancio hanno permesso di proseguire nella linea programmatica di aumentare le partecipazioni in alcuni caseifici cooperativi di produzione del Grana Padano. In particolare, è stata colta l'opportunità di acquisire, tramite il caseificio Torre Pallavicina, partecipato dalla Latte Indenne, la proprietà del caseificio Bonetta di Alfianello. Acquisizione resa possibile anche grazie all'aumento di capitale sociale che la Latte Indenne ha sottoscritto nel caseificio Torre Pallavicina. Si tratta di un impegno che, nel medio periodo, contribuirà a garantire una maggiore remunerazione del latte conferito al caseificio.

«I risultati della nostra cooperativa - afferma il presidente Francesco Martinoni - confermano ancora una volta l'efficacia del modello cooperativo. Il nostro latte è per circa il 90% destinato alla produzione di Grana Padano: è questo che ci ha consentito di spuntare delle remunerazioni della materia prima superiori rispetto alle altre quotazioni. Tengo molto a specificare che anche nel 2021 tutte le nostre aziende sono state certificate per il benessere animale, ottenendo punteggi più che lusinghieri, a conferma dell'alto livello di specializzazione che caratterizza i produttori».

Dalla seconda metà del 2021 si è assistito a una crescita esponenziale dei costi dei fattori produttivi, come energia e materie prime, che hanno fra l'altro eroso la capacità di spesa delle famiglie. Aumento che continua nel 2022, anche per la guerra in Ucraina, mettendo in difficoltà tutta la catena agro-industriale.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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