Lanfranchi punta sulla Lampo 5.0 per battere rincari e crisi di mercato
«Dal settembre 2023 abbiamo avvertito un deciso rallentamento degli ordini, soprattutto legati al mondo della pelletteria. Rallentamento che si è poi protratto per tutto l’esercizio, coinvolgendo anche il settore dell’abbigliamento», ammette Guido Lanfranchi. L’ultimo bilancio, in effetti, si è chiuso con una flessione del fatturato di quasi sette punti percentuali (da 43,67 a 40,74 milioni) per la storica Ditta Giovanni Lanfranchi di Palazzolo, conosciuta in tutto il mondo per la produzione di chiusure lampo.
«Saremo in grado di ripartire bene e velocemente non appena i mercati mondiali ripartiranno», assicura il bresciano. E a garanzia di questa promessa, il presidente Lanfranchi sciorina il corposo pacchetto di investimenti che la sua società sta sostenendo da alcuni anni e che contempla un rafforzamento degli impianti sia dal punto di vista tecnologico sia da quello ambientale (una spesa di circa 4 milioni solo nel 2023), un parallelo percorso di formazione avvalorato dalla realizzazione di una academy aziendale e, non per ultimo, lo sviluppo di processi e prodotti in chiave «5.0».
Il punto
Per l’imprenditore sono diversi i fattori che hanno condizionato i loro mercati. A partire dall’aumento dei costi delle materie prime e dall’inflazione che «ha ridotto drasticamente la capacità di spesa dei ceti medi e bassi, e dall’altro lato ha spinto molti brand ad aumentare i listini di vendita al pubblico, rendendo però meno accessibili i propri prodotti ai non-milionari».
Inoltre, evidenzia Guido Lanfranchi, si è registrato «un rallentamento potente delle economie americane e asiatiche, mercati che per i nostri clienti incidono mediamente almeno per il 45%. E, infatti, ancora oggi questi mercati risultano dormenti e la domanda complessiva non è ripartita». Tant’è che a Palazzolo prevedono una loro ripresa solo il prossimo settembre.
I conti 2023 del gruppo di Palazzolo, tuttavia, risultano molto equilibrati e ritrovano all’ultima riga del Conto economico un utile di 236mila euro. «La voce Costi per servizi ha fotocopiato l’andamento del fatturato - rileva Lanfranchi -, grazie anche al contributo dei pannelli fotovoltaici». E se anche il costo del personale è aumentato (266 i dipendenti), il presidente non ne fa un dramma, anzi. «Ci sono stati gli aumenti imposti dal Ccnl dei Metalmeccanici e abbiamo registrato più ore lavorate. Sembrerebbe un controsenso rispetto all’andamento dei ricavi, ma è sintomo di un’accresciuta attenzione alla qualità richiesta dei nostri clienti».
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