Economia

L’agricoltura non si può fermare: «In trincea per l’emergenza»

L’appello di Prandini: «Mangiamo prodotti italiani». Garbelli ai soci: «Stiamo vicini»
Mucche - © www.giornaledibrescia.it
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Il mondo agricolo è in prima fila nel contrastare l'emergenza coronavirus. Si è, da subito, adattato ed ha messo in pratica le stringenti e diverso norme varate con il recente decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. Imprenditori, maestranze ed ogni singolo lavoratore si stanno attenendo alle misure e stanno rispondendo da settore primario ovvero indispensabile. Non mancano però le problematiche soprattutto in un momento - come l'attuale - dove la necessità di cibo resta ancor più indispensabile per tutto quanto sta accadendo. E che il cibo sia italiano.

#mangiaItaliano. Lo sottolinea Coldiretti con il suo Presidente, Ettore Prandini: «Chiediamo a supermercati, ipermercati e discount di aderire con atti concreti alla campagna di mobilitazione #MangiaItaliano privilegiando prodotti a basi di latte italiano, salumi ottenuti con la carne dei nostri allevamenti, frutta e verdura nazionale ed extravergine Made in Italy al 100%» ha precisato Prandini nel fare appello al «senso di responsabilità per fermare le speculazioni in atto sulla domanda di prodotti agricoli e alimentari dopo la paralisi del turismo, i ristoranti vuoti, la chiusura forzata delle mense scolastiche e le difficoltà per l'export». Lo stesso invito è rivolto anche da Cia Agricoltori Italiani: «Chiediamo alle aziende italiane di acquistare prodotto nazionale e di non approfittare delle mutate condizioni globali del comparto. E ai consumatori di comprare prodotti freschi italiani».

Il latte. «Il settore del latte - ha detto l'assessore all'Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi della Regione Lombardia, Fabio Rolfi - sta attraversando difficoltà per le quali serve un intervento di sistema. La crisi della ristorazione e dell'industria alberghiera rischia di pesare con un mancato ritiro già oggi stimabile in 3.000 tonnellate di latte sulle 16.000 che si registrano solitamente in Lombardia a marzo». Proprio per questo Rolfi ha invitato i rappresentanti dell'industria della trasformazione a fare il possibile per sostituire i quantitativi di latte e di cagliate stranieri, ancora oggi utilizzati, con latte italiano. Si può fare in una logica di solidarietà nazionale e di settore».

L'Agriturismo. Gli agriturismi dispongono volontariamente la chiusura nelle prossime due settimane per aderire alla campagna #iorestoacasa. Verranno comunque garantite le consegne a domicilio con iniziative di sostegno alle fasce piu' deboli della popolazione in alcune realtà come il servizio «Caro nonno ti cibo!» rivolto agli anziani che offre la possibilità di prenotare e ritirare i piatti pronti della tradizione contadina, già caldi e confezionati in un apposito packaging salva freschezza.

Il florovivaismo. La situazione è di una gravità tale da imporre azioni serie, responsabili ed immediate. Così si è espressa Nadia Forbici, Presidente di Assofloro. Tra le misure più urgenti chieste dalla Forbici ci sono il congelamento del pagamento dei contributi, a partire dal 16 marzo, per poter mantenere maggior liquidità fin da subito e la possibilità di attivare la cassa integrazione per i dipendenti. Vicini ai soci. Confagricoltura Brescia, attraverso il Presidente Giovanni Garbelli ha inviato una lettera on line ai soci dove sottolinea l'impegno a supportare ogni socio: siamo e saremo al fianco di tutti. In ogni sede, provinciale, regionale e nazionale, siamo presenti per sollecitare tutti gli interventi per consentirci di andare avanti. Allo stesso modo stiamo chiedendo a tutte le espressioni delle nostre filiere di mantenere senso di responsabilità. Solo uniti possiamo continuare nelle nostre attività così necessarie per tutti.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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