La quarantena cambia le abitudini: più snack e meno sprechi
Meno cibo buttato nella pattumiera e più attenzione ai prezzi, con un calo di acquisti degli alimenti freschi (frutta, verdura, carne e pesce), che diminuiscono del 30% rispetto a prima, contro il 19% di italiani che ne compra di più. Il trend di consumo emerge da un'indagine di Altroconsumo sull'impatto che il Covid-19 sta avendo sulle abitudini alimentari e di spesa degli italiani (1.047 rispondenti tra i 18 e i 74 anni). Dall'analisi, condotta tra il 16 e il 17 aprile 2020, emerge, riportando i dati percentuali, che il 41% dei connazionali butta meno prodotti alimentari rispetto a prima dell'emergenza sanitaria: si cucina di più (49%, di cui il 20% lo fa molto più di prima) e si mangia di più (35%). Solo il 13% mangia meno rispetto a prima, per compensare forse il fatto di fare molto meno movimento. Il 22% acquista più snack salati e dolci rispetto al periodo precedente. È registrata «una maggiore attenzione ai prezzi (il 34% ci fa più caso rispetto a prima e il 12% presta »molta« più attenzione) quando si fa la spesa, e c'è una propensione ad andare meno spesso al supermercato (50%), anche se il 44% ha mantenuto la stessa frequenza».
La tavola più apprezzata sembra essere quella «fatta in casa», con una riduzione degli ordini a domicilio: il 40% ne fa meno, contro un 16% che ne fa di più. Aumentano gli acquisti di surgelati e degli alimenti in scatola in circa il 30% dei casi (mentre il 18% e 17% lo fanno meno). Infine, per la spesa online è registrato che il 30% la fa più di prima e un 28% la fa meno, probabilmente per le difficoltà di consegna dei supermercati riscontrate nelle scorse settimane. Piccoli market, macellerie, panetterie «vedono un 25% delle persone che li frequenta di più, a fronte di un 35% che li frequenta meno di prima».
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