La Panda resta l’auto più venduta, anche nel Bresciano
Così come nel resto d’Italia, ancora una volta l’auto più venduta a Brescia è la Fiat Panda: nel 2024 ne sono state immatricolate 1.399 contro le 1.144 dell’anno precedente. Confermato anche il secondo posto della classifica (anche nazionale) con le 1.311 Dacia Sandero messe in circolazione in aggiunta alle 1.044 del 2023.
Sul terzo gradino del podio, invece, «parcheggia» a sorpresa la Jeep Avenger, protagonista di un vero e proprio exploit con 822 mezzi immatricolati rispetto ai 383 dei dodici mesi prima. Il cuore dei bresciani batte comunque ancora forte per le supercar, a partire dalla Rossa di Maranello. Lo scorso anno nella nostra provincia sono state vendute 33 Ferrari (30 del 2023). Nei garage (blindati, immaginiamo) di Brescia sono custodite anche 3 nuove Aston Martin, 1 rombante Dallara, 22 fiammanti Lamborghini, 4 Lotus, 2 preziose McLaren e 2 Rolls Royce. Senza dimenticare le 1.206 Audi immatricolate nel 2024, le 1.253 Bmw, le 1.581 Mercedes, le 274 Porsche, le 2.017 Toyota e le 2.432 Volkswagen.
I prezzi crescono
A tal proposito riteniamo opportuno riportare i risultati di un recente rapporto realizzato dal Centro Studi Fleet&Mobility e riportato da IlSole24Ore, che mette in evidenza un significativo rincaro dei prezzi delle auto. Secondo lo studio, in Italia il prezzo medio nel 2024 è balzato a 30mila euro, oltre mille euro sopra il livello già alto del 2023.
Gli italiani, non nascondono dal centro studi, non avevano mai speso così tanti soldi per comprarsi nuove auto. Non a caso, il 2024 si è chiuso con un fatturato, sempre secondo le prime stime Fleet&Mobility, di oltre 47 miliardi di euro, cifra mai toccata prima, in crescita di oltre 2 punti sul 2023. E questo nonostante le immatricolazioni in Italia siano in calo di quasi un punto percentuale. Ciò si traduce, ancora secondo Fleet&Mobility, in prezzi e margini in aumento per le case, con buona pace dell’accessibilità delle autovetture. Tant’è che negli ultimi anni sono spariti interi segmenti e categorie.
L’aumento vertiginoso del prezzo medio rispetto ai 21.000 dell’anno pre Covid è stato causato soprattutto dall’incremento dei listini e dalla diminuzione degli sconti. Va però riconosciuto che le nuove auto sono cambiate decisamente rispetto al passato: sono più sicure, tecnologicamente molto avanzate e connesse con la rete stradale e i nostri devices. Sono quindi equipaggiate di optionals con un costo elevato che poi ricade sul consumatore.
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