La moda dopo il Covid? Le idee degli studenti per le aziende
L'aula virtuale di ITS Machina Lonati diventa fucina di progetti per le aziende: nel periodo di lockdown gli studenti del II anno, a stage sospeso, hanno deciso di investire il proprio tempo per analizzare il difficile scenario contemporaneo progettando soluzioni per la ripresa economica delle aziende in vista del post-emergenza Covid-19. Il rientro in stage sarà occasione per presentare alle aziende ospitanti innovativi modelli di business o nuovi prodotti che consentano alle aziende di intercettare le potenzialità della Digital Transformation rispondendo al cambiamento causato dall'emergenza epidemiologica.
I project work spaziano dal mondo del retail a quello del marketing e della comunicazione fino all'area del fashion business e del prodotto moda. Denominatore comune di tutti i lavori progettuali sono l'analisi dello scenario attuale e la ricerca di nuove soluzioni per il futuro in cui la tecnologia trova applicazione in nuovi contesti.
Chiara Zerbini ha progettato, in collaborazione con lo spazio di coworking Officine On/Off e il FabLab Parma, CoOpen: un aprimaniglie personale e multiuso. L'oggetto di design, di piccole dimensioni, è realizzato in plexiglass con taglio laser e ha un comodo anello per portachiavi. Può essere personalizzato con incisioni laser e permette di evitare il contatto delle mani con superfici poco igieniche (maniglie delle porte piuttosto che tastiere del bancomat).
Martina Marzetti propone per Pontoglio 1883, azienda di produzione di tessuti per l'abbigliamento e il lifestyle, la digitalizzazione dei tessuti e il loro utilizzo su capi di abbigliamento modellati in 3D. Grazie a questa soluzione e all'utilizzo di recenti tecnologie come lo scanner Vizoo (che riesce a rendere tutte le caratteristiche dei tessuti) e il software CLO3D, il cliente può quasi «toccare con mano» il tessuto, anche a distanza.
Sempre digitale la soluzione pensata da Eleonora Tonini per ottimizzare le vendite di abbigliamento tramite e-commerce. Grazie alla APP caste.less il cliente può scansionare il proprio corpo creando un avatar personalizzato; grazie ai software CLO3D (per la modellazione 3D dei capi di abbigliamento) e Adobe Dimension, l'utente può scegliere il capo di abbigliamento, farlo indossare al proprio avatar e vederlo grazie alla Realtà Aumentata. Grazie a caste.less il cliente può acquistare online provando i capi prima dell'acquisto.
Nell'ambito del fashion retail l'analisi dell'evoluzione nel periodo post Covid-19 porta a immaginare un differente comportamento d'acquisto e la necessità di implementare negli store delle soluzioni tecnologiche in grado di ottimizzare il tempo di permanenza nel punto vendita, una maggior autonomia del cliente nel processo di scelta e acquisto e la riduzione dell'interazione con gli addetti vendita. Francesca Apollonio propone quindi un display che funga da assistente virtuale: attraverso questa tecnologia il cliente può scegliere i capi da provare e le taglie e trovarli già pronti in camerino per la prova.
Jessica Lancini propone invece, oltre a delle vetrine interattive, un'integrazione tra una app che identifica i capi all'interno del negozio con un Mirror Device che consente al cliente di provare «virtualmente» il capo utilizzando appunto uno specchio virtuale.
Melissa Oliboni, iscritta al percorso Calzedonia District Manager 4.0 immagina il negozio del futuro come un hub in cui il consumatore potrà guardare la collezione, senza necessariamente provare i capi grazie a camerini/schermi interattivi e grazie alla tecnologia di frontiera: intelligenza artificiale, realtà aumentata e virtuale. Si potranno ritirare prodotti acquistati online, magari anche tramite sportelli su strada h24. Lo store sarà sempre di più un hub logistico, un magazzino virtuale «peer to peer» da cui partiranno le spedizioni degli acquisti online, ottimizzando i percorsi e il livello di giacenza dell'azienda. Il negozio diventerà un ibrido tra showroom di esposizione e hub distributivo per l'e-commerce, senza tralasciare la sua vecchia funzione di luogo di acquisto. Fondamentale infine l'introduzione di un sistema cashless, senza persone alla cassa, in cui il consumatore uscirà in autonomia dal punto vendita con addebito automatico sulla propria carta o sul cellulare della merce ritirata.
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