Economia

La metallurgia chiude il 2019 pronta all’urto con il Covid

Nell’ultimo esercizio si registra un calo generale dei fatturati delle aziende bresciane. Buona la redditività
La metallurgia sotto la lente di UniBs e GdB
La metallurgia sotto la lente di UniBs e GdB
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La metallurgia bresciana ha chiuso con il fiato corto un 2019 condizionato dagli effetti della Brexit e dei dazi Usa. Il comparto ha sofferto il calo dell’export (-10,2% tra ottobre e dicembre, -6,8% su base annua. Fonte: Intesa Sanpaolo) iniziato già nell’ultima parte del 2018: una performance negativa che riguarda tutti i principali mercati di riferimento, a partire dalla Germania (-8,4% su base annua) per arrivare alla Spagna (-10,7%), alla Francia (-8,3%) e quindi agli Stati Uniti (-21,4%). Tutte le buone intenzioni di iniziare un nuovo percorso di crescita cogliendo le opportunità offerte da altri bacini di sbocco sono state poi represse dalle inevitabili conseguenze dell’emergenza sanitaria scoppiata a marzo.

Nel 2019, il gruppo di aziende selezionato ha riportato un generale calo dei ricavi, pari al 6,2% rispetto all’esercizio precedente: solo il 20% delle società analizzate ha segnato una variazione positiva. Il trend negativo delle vendite si riflette in egual misura sul valore cumulato dell’Ebitda (-6, 2%), che comunque mantiene anche nell’ultimo esercizio un’incidenza del 12,1% sul totale dei ricavi, analoga a quella dello scorso anno. Stesso discorso per il risultato netto: in calo del 6,7% sul 2018, ma con un valore pari al 5,8% del fatturato, sostanzialmente stabile rispetto al bilancio precedente. Il calo dell’attività, tuttavia, influenza in modo più rilevante la sostenibilità del debito gravando sul peso degli oneri finanziari rapportati all’Ebitda: 3,1% nel 2019 contro il 2,6% dei dodici mesi precedenti.

Negli ultimi anni, la positiva evoluzione del fatturato aveva permesso alle aziende esaminate di migliorare la capacità di copertura dei costi strutturali (lavoro e ammortamenti) e di generare un virtuoso progresso della redditività. La contrazione del volume d’affari registrato nel 2019, di conseguenza, ha frenato la crescita del Ros (marginalità delle vendite), passato dall'8,2% a 7,3%. In secondo luogo, il ridimensionamento degli utili ha motivato un adeguamento del Roi (redditività operativa), dall’8,6% al 7,1% e del Roe (redditività dei mezzi propri), dal 14,1% al 12%.

Dal punto di vista finanziario e della solidità, si è registrato un rafforzamento del gruppo di aziende analizzato. Anche nel 2019, il valore complessivo del patrimonio netto è cresciuto (+7,3%), seppur in misura inferiore rispetto al 2018 (+12,3%). Ciò ha consentito di ridurre leggermente il rapporto di indebitamento ma - considerata anche l’attuale fase congiunturale - le realtà metallurgiche bresciane devono mantenere la massima attenzione sulla loro situazione finanziaria. Sempre molto alto il grado di copertura, con i mezzi propri ampiamente superiori alle immobilizzazioni. In sintesi, le imprese sono entrate nel 2020 con una buona situazione reddituale, anche se in leggero decremento e una buona solidità, che permetterà loro di affrontare gli effetti negativi della pandemia, preparandosi a cogliere i primi segnali di sviluppo attesi nel 2021.

Va evidenziato che i valori degli indicatori nel 2019 sono tutti superiori a quelli iniziali del triennio, segnale di un settore comunque in discreta salute. Per il 2020, proiettando i dati semestrali alla fine dell’anno, ci sia attende una forte contrazione della domanda sia nazionale sia internazionale, con impatti attesi a doppia cifra sul fatturato.

L'argomento sarà approfondito all'interno dell'Inserto Bilanci 2019 che sarà disponibile dal 3 dicembre 2020, in edicola con il GdB e in versione digitale all'indirizzo bilanci.giornaledibrescia.it dal prossimo 3 dicembre 2020.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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