La giostra delle promesse elettorali: siamo a 25 miliardi in due settimane
Alè: 25 miliardi di promesse elettorali in meno di due settimane e quando ne mancano ancora sette alle urne. Se tanto mi da tanto arriviamo a quota-100 (miliardi). È una sorta di grande giostra quella appena partita con tutti i partiti (quasi comprensibilmente) a posizionarsi nel cercare di individuare fette di elettori da conquistare.
È il festival dei numeri e delle promesse: la Lega che persegue l'obiettivo di cancellare la legge Fornero sulle pensioni e punta a quota-41; Forza Italia e il Cavaliere garantiscono mille euro al mese a tutti i pensionati (anche quelli con la sociale) oltre ad una dentiera adeguata; il Pd e i Cinque stelle che difendono il reddito di cittadinanza (con qualche aggiustamento qua e là ma senza eccedere). Risultato: ad oggi fanno 25 miliardi di costi/anno risultato della somma dei 4 miliardi di quota-41, di 8-10 miliardi (almeno) sarebbe poi il costo delle pensioni a mille euro ed altrettanti suppergiù il mantenimento del reddito di cittadinanza. E siamo, come detto, agli inizi di una campagna che pur sarà breve ma, a quanto pare, costosa.
Per la gran parte tutti soldi che non ci sono, che se ci saranno andranno presi a prestito, tutti soldi che, per la gran parte, vanno o andranno a pensionati e dintorni e chissenefrega dei più giovani caricati di altro debito senza avere, chessò?, un bieco tornaconto generazionale tipo agevolazioni per non interrompere la contribuzione previdenziale, agevolazioni aggiuntive per riscattare la laurea.
Cose così seguitando a ragionare dentro una pura logica di assistenza, senza un'alzata di ingegno su scuola, lavoro più stabile, case a prezzi più accessibili: se di assistenza trattasi perchè limitarsi ai vecchi? Se debito s'ha da fare (e se si potrà fare, cosa non del tutto trascurabile) un po' per uno in braccio alla mamma, come si diceva un tempo. E invece no: si guarda solo e soprattutto ai pensionati. E so bene che noi vecchi siamo più dei giovani, ma non mi pare un buon motivo per continuare a gravarli di debito. Su questo credo basti una parola: vergogniamoci!
C'è poi quell'altro aspetto appena accennato: il costo di questa giostra delle promesse. Vivessimo in un Paese ricco e quindi spensierato son tutte richieste persino accettabili. Ma siamo sì spensierati, ma con le pezze sul didietro, ma crediamo per davvero che per sempre ci sarà chi ci farà credito, chi sottoscriverà all'infinito e senza limiti i nostri titoli di Stato che dobbiamo emettere per pagare quel che noi italiani non riusciamo a pagare?
Servirebbe un'operazione-verità di qualcuno che se ne fregasse del risultato elettorale, che dicesse e dimostrasse tutto il male possibile di alcuni programmi elettorali o di parte di essi. Ma ci sono le elezioni: idea pessima per far emergere il meglio che pur da qualche parte c'è. Ci risentiamo.
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