La crisi della Germania e i turisti tedeschi: primo test già a Pasqua sul lago di Garda
«Se vuole le parlo, ma niente nomi: è un mercato per le imprese e per me che le rappresento troppo importante e non voglio irritare nessuno».
D’accordo: avanti. «I tedeschi – ricorda il manager bresciano che sollecita la riservatezza - sono europei fatti a modo loro: poiché è accaduto che solo in nove esercizi dal 1951 ad oggi, dunque in 73 anni, l’anno si chiudesse con un segno negativo seppur dello 0,3% sono spaventati e molto. Questo ha portato a dire che è un evento straordinario, mentre da noi solo da inizio secolo il Pil è sceso nel 2008, 2009, 2012, 2013 e 2020 alimentando purtroppo così una certa abitudine».
Quindi? «...Quindi i tedeschi sono molto preoccupati e le loro paure hanno effetti sull’economia, facendo calare export e import» effetto quest'ultimo anche del timore di spendere, con conseguente calo dei consumi privati e crescita del risparmio. Riconoscendo allo stesso tempo, incredibilmente, come l’Italia abbia saputo difendersi meglio.
Le mosse sbagliate
Brescia – sia quella dell’industria automobilistica che quella della meccanica – guarda così al partner commerciale tedesco con grande preoccupazione «dopo che, ad esempio, le sovvenzioni per le auto elettriche sono state cancellate – commenta il manager bresciano che trascorre più tempo a Ingolstadt e Wolsfburg, o a Kamenz, Stoccarda-Untertürkheim e Sindelfingen che a Brescia – con tagli cui si aggiungono quelli all’agricoltura che tutti abbiamo visto passare sui telegiornali con le proteste degli agricoltori e con la diminuzione della produzione in settori decisivi».
Il crollo dei consumi
Il manager aggiunge una nota sui comportamenti: «La sera in molte birrerie non era difficile osservare lavoratori tedeschi felici, festeggiare compleanni o anniversari davanti a schnitzel e patatine mentre i locali oggi sono semi vuoti per non spendere» e la famosa canzone trink, trink, brüderlein trink (bere, bere, bere fratello) resta da parte.
Questo in Germania, e questi gli effetti sul mercato tedesco della meccanica ed altro; ma c’è un secondo effetto estremamente preoccupante: quello sul turismo della prossima estate sul Lago di Garda: con oltre 679mila arrivi e 4,030 milioni di presenze in provincia di Brescia nel 2022, i tedeschi pesano per circa un quarto degli arrivi e più di un terzo delle presenze totali, per il 44% degli arrivi e oltre il 50% delle presenze tra i turisti stranieri.
Cosa accadrà a giugno e luglio (mesi decisivi per i nostri operatori turistici perché ad agosto le scuole in Germania ripartono) non si sa e il primo test sarà già la prossima Pasqua. Sperando che la German Angst (angoscia tedesca dal titolo di un film) non diventi italian angst.
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