«La Cittadella dell'Innovazione è da fare anche senza i fondi del Pnrr»

Sono passati otto mesi dalla presentazione del progetto per la creazione a Brescia di una Cittadella dell’innovazione sostenibile. L’idea è stata lanciata da Csmt e InnexHub. Si tratta di una sfida senza precedenti che potrebbe fare convergere fondi per oltre 170 milioni di euro, proiettando il territorio bresciano verso una nuova dimensione economico e sociale. «Un luogo dove troveranno spazio laboratori tecnici e sperimentali, spazi per le imprese innovative e stratup, servizi di housing, ma anche accessori, culturali ed astistici», spiega il presidente di InnexHub, Giancarlo Turati che insieme al presidente del Csmt, Emidio Zorzella, è tra i principali sostenitori del progetto».
Progetto ambizioso, ma sul quale sembra essere calato il silenzio. Cosa è successo?
«Sono successe molte cose. Prima di tutto c’è maggiore consapevolezza sulla concretezza del piano e la sua visione trasversale ed inclusiva. Dopo l’evento di presentazione di dicembre abbiamo ascoltato tutte le componenti del sistema bresciano: economica, sociale, culturale, istituzionale. Abbiamo raccolto tanti spunti e idee».
Come ci si sta muovendo sul fronte politico?
«Sono stati fatti due incontri a Roma. L’obiettivo è inserirci all’interno del perimetro dei progetti "Bandiera" il cui bando è stato recentemente rilasciato. Tutte le strade sono aperte e la Cittadella ha tutte le caratteristiche per essere finanziata».
Quali sono queste caratteristiche?
«Questa è un’operazione di pianificazione strategica territoriale di grande rilievo. Coinvolge in modo attivo tutti gli stakeholders che operano nella nostra Provincia: non solo economici, ma anche politici, culturali, il mondo della ricerca, il sociale dove il terzo settore e la cooperazione saranno chiamati ad elaborare percorsi di sperimentazione profit - no for profit e conseguentemente esplorare aree di collaborazione e d'innovazione in un comparto che ha sempre visto Brescia ai vertici nazionali delle iniziative di cooperazione e supporto solidale».
Qualcuno è scettico sulla possibilità di ottenere i fondi del Pnrr.
«Io voglio restare ottimista. Ma va rilevato che è profondo convincimento del gruppo di progetto di portare avanti l’idea anche se non sarà ammessa all’interno dei progetti del Pnrr».
Vuol dire che la Cittadella si farà anche se non sarà un progetto bandiera?
«Nessuno vuole tirarsi indietro: l’intero sistema economico bresciano è consapevole che questa è un’operazione senza precedenti di cooperazione pubblico - privato per portare il territorio ai vertici dell’elaborazione di pensiero e dell’innovazione tecnologica di questo paese».
Torniamo al progetto: cosa state facendo in concreto?
«Ci stiamo muovendo su più direttrici: i tecnici di Csmt e HinnexHub solo al lavoro per la redazione del masterplan. Licenziata la prima bozza ci sarà un passaggio essenziale attraverso l’analisi di Ance che ne valuterà i contenuti dimensionali per inserirlo all’interno di un progetto realizzativo che dia anche l’idea d’impatto e indicazioni volumetriche».
Un investimento pesante, superiore ai 170 milioni.
«Sono in atto verifiche per definire e realizzare un piano di sostenibilità economica con lo scopo di indicare la strada da percorrere per rendere equilibrato e fattibile il progetto dal punto di vista degli investimenti e dei ritorni economici».
Avete già trovato la sede? Si parlava di un’area dismessa.
«L’area su cui dovrebbe sorgere la Cittadella non è ancora stata definita, l’indicazione del Comune sarà valutata con attenzione così come altre valutazioni in corso derivanti dal lavoro a stretto contatto con l'Università. Ma tengo a precisare che non si tratta di una operazione immobiliare a sfondo speculativo».
Quali saranno i prossimi passi?
«Ce ne sono tanti da fare. Innanzitutto dobbiamo consolidare il consenso sul progetto con una adesione formale e fattiva di tutti gli attori in gioco. Comune, Provincia, Camera di Commercio, le Università, che rappresentano il valore aggiunto come raccordo tra il mondo delle imprese, la ricerca e la formulazione, ma anche il sistema delle categorie, nessuna esclusa».
E la formazione?
«Le Istituzioni educative a vario livello avranno un ruolo centrale, dall’infanzia alle scuole superiori fino all’università. Come le istituzioni culturali che hanno già mostrato grande interesse; il terzo settore e il mondo della cooperazione. La Cittadella è una sfida che rappresenterà una svolta verso una visione di città, territorio, impresa, orientata ai valori di sostenibilità, innovazione, inclusione e qualità della vita. Hic sunt leones!».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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