L'8 marzo per i florovivaisti vale 15 milioni di euro
Ordinativi al top per il tradizionale mercato delle mimose dell'8 marzo dopo un 2020 che ha messo in ginocchio il florovivaismo italiano: dai dati dell'Associazione dei Florovivaisti Italiani le mimose sono state vendute a 11 euro/Kg, con un giro d'affari da 15 milioni (+20% sul 2020), per un movimento concentrato, come abitudine, nei giorni precedenti la festa della donna. Timori e preoccupazioni- spiega una nota- su precoce fioritura nel Sud Italia sono stati limitati, visto che gli effetti si sono dimostrati insignificanti a livello nazionale perché il 90% delle mimose è coltivato nell'entroterra del Ponente ligure (provincia di Imperia), dove il fiore è sbocciato nei tempi attesi.
Viene segnalata invece solo una leggera contrazione di prodotto dovuta all'incertezza causata dalla crisi pandemica, che ha diminuito del 20% la raccolta. Confermate le ottime performance dell'export, che si rafforza in Russia, Polonia e Francia (+25%). Al consumo- segnalano gli operatori- i prezzi sono stabili: i mazzetti vanno dai 5 ai 10 euro, che arrivano a 15 con l'inserimento di una rosa nel bouquet.
È ricordato che la mimosa può essere acquistata inoltre come pianta, il prezzo- spiegano- varia in base alla grandezza del vaso e va dai 10 euro fino ai 70 euro e viene anche utilizzata come fronda per rendere più lucenti i bouquet floreali. È ricordato infine che il florovivaismo è sempre più legato a celebrazioni e ricorrenze: la festa della donna e San Valentino valgono da soli il 15% del fatturato complessivo. La mimosa è coltivata in Italia su una superficie di quasi 200 ettari di terreno, che fruttano intorno ai 30mila quintali e 150 milioni di steli.
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