Economia

L'industria bresciana cresce anche nel 2022: produzione in aumento del 5,4%

Gussalli Beretta (Confindustria): «Il dato è positivo e testimonia la buona reazione di imprese e imprenditori. Incertezze per il 2023»
PRODUZIONE ANCORA POSITIVA
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Nonostante il contesto macroeconomico difficile, con la guerra in Ucraina e la questione energetica in cima alla lista delle criticità, la produzione manifatturiera bresciana chiude il 2022 con una significativa crescita rispetto all'anno precedente: l'aumento medio annuo rilevato è pari al 5,4%, in buona parte frutto dell'andamento positivo dal 2021 (+3,2%).

A evidenziarlo è l'indagine congiunturale del Centro Studi di Confindustria Brescia sui dati relativi al periodo ottobre-dicembre 2022. 

Con riferimento al solo quarto trimestre del 2022, l'attività produttiva nel settore manifatturiero della provincia mostra una crescita, segnando una variazione rispetto al trimestre precedente pari a 3,7% (congiunturale). La dinamica nei confronti dello stesso periodo del 2021 (tendenziale) mostra ancora un segno positivo (+2,7%), sebbe a fronte di un rallenatmento già rilevato nelle analisi più recenti.

Nel dettaglio, l'evoluzione del 2022, che segue quella record rilevata nell'anno precedente (+14,8%), è la sintesi di dinamiche particolarmente positive nella prima metà dell'anno, a cui è seguito un secondo semestre meno entusiasmante. La variazione trasmessa al 2023 è di poco positiva (+0,5%), a seguito della frenata dell'industria locale rilevata nella seconda parte del 2022: ciò sta a indicare che la crescita nell'anno in corso troverà limitato beneficio, dal punto di vista algebrico, dalla positiva performance nel 2022. 

Con riferimento alla dinamica congiunturale per settore, l'attività produttiva ha evidenziato generalizzati rialzi. Consuntivi particolarmente positivi provengono dalle realtà della metallurgia (+8,5%), mentre dinamiche in crescita relativamente meno pronunciate si rilevano per il chimico, gomma e plastica (+4,1%) e per la meccanica (+3,9%). I comparti legno e minerali non metalliferi (+1,2%) e sistema moda (+1,0%) si caratterizzano per una crescita contenuta. Per contro, il comparto alimentare ha registrato una contrazione (-0,8%).

Il presidente

«Il 2022 si chiude con una crescita significativa, soprattutto se letta alla luce delle inedite tensioni di questi mesi, come il conflitto tra Russia e Ucraina, l'emergenza energetica e i persistenti rincari dei prezzi delle materie prime industriali - commenta Franco Gussalli Beretta, Presidente di Confindustria Brescia -. Il dato è certamente positivo, e testimonia la buona reazione da parte delle imprese e degli imprenditori di fronte ai già citati fattori esogeni, a cui si aggiungono l'aumento dei costi delle materie prime e l'inflazione.

Per il 2023 rimangono alcune incertezze, alla luce di un contesto che rimane particolarmente complesso, considerati gli ancora elevati prezzi delle materie prime, il rallentamento della Germania e il rialzo dei tassi di interesse innescato dalla Bce, che si affianca alle deboli prospettive macro economiche per l'anno appena iniziato. Aspetti che, nel medio-lungo periodo esporranno i mercati, e quindi le imprese, a continue fibrillazioni».

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