Economia

L'elenco delle filiali Ubi che passano a Bper Banca

Trattativa sindacale al via: sono 5.107 i dipendenti coinvolti, 800 a Brescia
Il quartier generale di Ubi Banca nella nostra città - © www.giornaledibrescia.it
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L’attesa è finita per i 5.107 dipendenti di Ubi Banca e Intesa Sanpaolo destinati a passare a Bper Banca (e tra questi anche un buon numero di bresciani. In particolare, per quel che riguarda la nostra provincia, si contano 75 filiali e 18 punti operativi Ubi che passano all'istituto di credito emiliano, mentre non c'è alcuna filiale Intesa SanPaolo che segue la stessa sorte.

Dipendenti, conti correnti e immobili delle 93 strutture che da Ubi passano a Bper nel Bresciano passeranno sotto la nuova insegna a partire da fine febbraio, secondo le ipotesi. Alzato il velo sull’elenco delle filiali che Ca’ de Sass dovrà cedere alla banca emiliana, così come richiesto dall’Antitrust. E, sempre a partire da oggi le organizzazioni sindacali sono al tavolo con Intesa Sanpaolo per la trattativa sulla cessione del ramo d’azienda che coinvolgerà anche aspetti economici e normativi del passaggio a Bper. 

Nel frattempo è già stato firmato l’accordo integrativo, che completa e integra le intese siglate in precedenza (17 febbraio e 19 marzo). Passeranno a Bper 486 filiali dotate di autonomia contabile e radicamento dei rapporti giuridici con la clientela (7 in più rispetto a quanto già stabilito); a queste si aggiungeranno 134 cosiddetti Punti Operativi funzionali al presidio commerciale della clientela delle filiali, privi di autonomia contabile. «La presenza nel perimetro dei Punti Operativi - si legge in una nota Bper - consente di preservare l’elevato standard qualitativo del servizio offerto alla clientela, anche in ragione dell'articolata presenza sui territori». 

La migrazione interesserà parecchie migliaia di clienti nel Bresciano, ma - assicurano - avrà impatto tutto sommato contenuto. Le risorse umane coinvolte sono 5.107: numero corposo, basti pensare che le tre bridge banks cubavano 5.000 persone. Si tratta di personale della rete di filiali e Punti operativi e dei servizi Private e Corporate, a cui si aggiungono risorse di «semi-centro», a supporto dei presidi regionali e territoriali di coordinamento delle filiali acquisite, e di «centro», per il rafforzamento delle funzioni centrali, di controllo ed IT. Il numero di risorse coinvolte comprende le risorse interessate dal piano di uscite volontarie contenuto nell’accordo sindacale sottoscritto da Ca’ de Sass con i sindacati il 29 settembre scorso. Parte la trattativa sindacale.

La trattativa, così come disciplinato dal contratto nazionale disciplinerà gli aspetti economici e normativi. Sono molte le variabili di «secondo livello» da tenere in considerazione, dall’indennità di mobilità ai buoni pasto sino ai trattamenti di welfare.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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