L'economia incontra la cultura: l'Oscar dei Bilanci al Teatro Grande
«Non è colpa della locomotiva se, passando a 100 all'ora, fa volare il vostro cappello». Ha preso il via da questa citazione di Fernand Léger la nona edizione dell’Oscar dei Bilanci, per la prima volta sul palco del Teatro Grande in occasione di Brescia con Bergamo Capitale italiana della Cultura. Sul palco del Massimo cittadino, nell’appuntamento organizzato dal Giornale di Brescia, sono state premiate le aziende bresciane che si sono distinte nel 2022 per le loro performance economiche ed è stata presentata l’analisi dei numeri dell’ultimo triennio.
Come da tradizione, infatti, la serata di gala anticipa l’uscita in edicola e online dell’analisi dei bilanci, messa a punto da UniBs e redazione Economia del GdB: da mercoledì 6 dicembre è possibile acquistare il volume da collezione in edicola (10 euro) oppure l’accesso premium per 12 mesi al portale bilanci.giornaledibrescia.it.
La serata
Il primo ospite sul palco dell’Oscar dei bilanci è stato il prof. Giuseppe Lupo, docente di Letteratura italiana contemporanea all'Università Cattolica di Milano, che nel suo monologo ha trattato il controverso rapporto tra umanesimo e letteratura industriale nel Novecento. Proprio a Lupo, tra l’altro, si deve la scelta della frase iniziale di Léger: il professore l’ha scelta per l'incipit del suo libro «La modernità malintesa» (Marisilio).
Sul palco, a fianco del giornalista Erminio Bissolotti, la direttrice del Giornale di Brescia e Teletutto Nunzia Vallini. «Il lavoro e l'economia sono parte integrale della cultura, soprattutto in una provincia come la nostra - ha detto -. Per questo parlare di bilanci in un teatro ha molto senso, soprattutto in un anno speciale come questo».
«Siamo alle 18esima edizione dell'analisi dei bilanci dell'economia bresciana - ha commentato Pierpaolo Camadini, presidente di Editoriale Bresciana - e ogni anno intercettiamo un sempre maggiore interesse e prestigio, come testimonia questo splendido pubblico. Riguardo all'esercizio di bilancio 2022 delle imprese bresciane, è importante ricordare quanta importanza abbia la cultura. Investire nella cultura è coessenziale per la democrazia».
È stato poi il prof. Claudio Teodori, da 18 anni anima di questo lavoro con il gruppo di ricerca da lui coordinato, a presentare i risultati della ricerca economica sui bilanci dell’ultimo triennio. «Centocinque miliardi di euro: è il monte vendite delle prime mille imprese bresciane per fatturato». È partito dai numeri il professore dell'Università degli studi di Brescia, per anticipare i risultati dell'analisi messa a punto con il suo gruppo di ricerca in collaborazione con il GdB (in edicola e online da mercoledì 6 dicembre). «Un anno indimenticabile, con risultati straordinari - ha proseguito - che ha fatto registrare una crescita del 28% rispetto ai dodici mesi precedenti. È importante, però, contestualizzare questo risultato: per buona parte dipende più che dallo sviluppo quantitativo dell’attività, dall’aumento dei prezzi di vendita». Il docente ha puntualizzato che per il 2023 «ci si attende un’inversione di tendenza, con effetti che nel breve termine non dovrebbero però essere problematici».
Tedori ha poi sottolineato che tra le varie sfide che attendono le imprese le quattro più rilevanti sono il capitale umano, la dimensione, la variabile finanziaria e le filiere. «Soni necessarie per affrontare gli elementi (costi operativi, modelli di business, investimenti, ecc.) che configurano il quadro strategico futuro».
I premiati
È venuto poi il momento dei premiati. Per la fascia di fatturato inferiore ai 25 milioni di euro, sono state premiate Watson-Marlow Srl di Mazzano e Able Tech Srl di Lonato. Per i fatturati tra 25 e 50 milioni, le aziende vincitrici sono state Officina Meccanica Roselli Srl di Villa Carcina e Euroswitch di Sale Marasino. Infine, tra le imprese con fatturato superiore ai 50 milioni di euro, hanno ricevuto il premio Cargolux Italia Spa di Brescia e Fin Pedrali Srl di Palazzolo sull'Oglio.
La lectio magistralis
Ha chiuso la serata la lectio magistralis (la trovate qui nella sua versione integrale) del prof. Daniele Franco, già direttore generale della Banca d’Italia e ministro dell’Economia del governo Draghi, che ha illustrato parlato dell’importanza della cultura nella sua accezione economica, in relazione a Brescia e Bergamo Capitali della cultura.
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