L’armiero non perde un colpo: tengono i ricavi, alta la solidità
Il settore degli armamenti è di particolare rilievo non solo a livello economico ma anche politico e sociale. Per la sua rilevanza, il Governo predispone annualmente un’ampia relazione in merito alle operazioni autorizzate di export e import. Nel 2019 si rileva un ulteriore calo (1,4%) delle esportazioni autorizzate di materiale di armamento, assai inferiore a quello dello scorso anno ma che conferma la progressiva tendenza negativa nel tempo.
Le esportazioni, che riguardano 84 Paesi, sono prevalentemente composte dai materiali (91% del totale contro il 94% dello scorso anno) e, per il rimanente, da tecnologia, servizi e ricambi: nell’ambito dei materiali, le armi e le munizioni hanno manifestato una forte contrazione. Purtroppo, non sono disponibili informazioni aggiornate sulla produzione e vendita di armi e munizioni.
Vengono in parte in aiuto i dati del Banco di prova nazionale e dell’Opal che evidenziano, nel 2019, un ulteriore calo del 6,8% delle armi provate rispetto al 2018, con una sostanziale tenuta delle «armi lunghe» che costituiscono la specialità dei produttori bresciani. Nel primo semestre del 2020 la situazione non è migliorata.
Sotto la lente. Dall’analisi economico-finanziaria delle aziende, con sede prevalentemente in Valle Trompia dove è collocata buona parte delle realtà produttive, attraverso indici calcolati senza inserire i valori di Beretta (nella tabella il bilancio individuale), la cui dimensione non è comparabile con le altre, appare una sostanziale stabilità complessiva. In merito a Beretta si osserva una leggera contrazione del fatturato che produce un contenimento dei tassi di redditività e della solidità, anche se i valori si mantengono su livelli soddisfacenti. Ponendo l’attenzione all’intero settore, il fatturato è in leggera crescita (+2,6%), con stabilità degli indici di redditività e di solidità: il 59% delle imprese ha aumentato il fatturato (68% lo scorso anno) e il 50% anche il reddito operativo. Il valore aggiunto sulle vendite ferma il suo progresso al 43%, indicatore evidente del grado di originalità e della qualità dei prodotti.
Tale crescita si è anche riflessa sull’Ebitda (margine operativo lordo) che, nel 2019, si avvicina al 16%, grazie all’invarianza dell’ingente costo del lavoro. Gli indici di redditività operativa presentano un andamento incrementativo nel triennio, portando la redditività delle vendite (Ros) al 12% e la redditività operativa complessiva (Roi) prossima al 10%. Migliora anche il reddito netto, con solo due imprese che chiudono il 2019 in perdita.
L’indebitamento. Anche la solidità, di particolare rilievo nelle imprese con dimensione ridotta, manifesta dati in leggero miglioramento. Il rapporto di indebitamento complessivo continua il suo percorso di riduzione, raggiungendo l’unità (stesso valore di debiti e patrimonio netto), accompagnato da un’ottima sostenibilità economica del debito. A completare la valutazione sulla ridotta rischiosità del settore è l’evidente capacità delle risorse dei soci (mezzi propri) di coprire finanziariamente tutte le immobilizzazioni, In conclusione, il 2019 conferma la buona situazione economica complessiva del settore armiero, condizione importante per affrontare le criticità emerse nel primo semestre del 2020.
* L'argomento sarà approfondito all'interno dell'Inserto Bilanci 2019 che sarà disponibile dal 3 dicembre 2020, in edicola con il GdB e in versione digitale all'indirizzo bilanci.giornaledibrescia.it dal prossimo 3 dicembre 2020.
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