Economia

L'amarcord dei Cobas del latte: «20 anni dopo, stessi problemi»

Manifestazione a Linate per ricordare la protesta del gennaio 1997 per le quote latte
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Sono tornati, dopo vent'anni, nell'umidità, fredda e appiccicaticcia del piazzale dell'Idroscalo di Milano dal quale partì nel '97 la lotta dei Cobas del Latte che bloccò con i trattori dal 16 al 31 gennaio la viabilità nei pressi dell'aeroporto di Linate. 

Gli ex Cobas, ora Copagri, e dell'Associazione produttori latte pianura Padana, sono tornati ieri per celebrare quelli che definiscono i «giorni della consapevolezza» in cui scoprirono che «le istituzioni avevano mentito sulle quote latte» e per riaffermare: «Non ci siamo arresi, perché un Paese che ha come eccellenza il buon cibo e rimane sordo ai problemi dell'agricoltura è destinato a vita breve». 

Gli ex Cobas hanno fatto nuovamente rombare i loro trattori con i vessilli dell'epoca, le bandiere con la Mucca Ercolina e con parole d'ordine simili a quelle del'97: «Dopo 20 anni stessi problemi, agricoltura in ginocchio», «Mungo ancora per legittima difesa, prezzo del latte 1997, 840 lire, prezzo del latte 2017 690 lire». 

Sul palco si sono alternati i volti storici della lotta che portò anche agli arresti del '99 quando i Cobas bloccarono l'autostrada A4, nel Bresciano, e finirono per alcuni giorni in carcere in 25 perché, tra l'altro, un camionista si schiantò col suo mezzo e rischiò la vita: Roberto Cavaliere, portavoce dell'allora movimento, ora sindacato; rappresentanti dei «guerrieri di Vancimuglio» (Vicenza), che sparavano cannonate di letame, allevatori cremonesi e bresciani, come Alessandro Baronchelli, sempre in prima linea anche quando, nel 2000, ci fu la protesta contro l'abbattimento indiscriminato dei bovini degli allevamenti in cui si erano verificati casi di Mucca Pazza. 

«Ci chiedono che cos'è cambiato negli ultimi vent'anni - ha detto dal palco Baronchelli -: sono cambiati 12 ministri, ma nessuno di questi ha avuto il coraggio e la volontà di affrontare i problemi dell' agricoltura». «Quello che ci preoccupa di più è che le istituzioni stanno lasciando tutto in mano alle multinazionali - ha proseguito -: nessun rispetto per la qualità, nessuna attenzione per i nostri prodotti e tutto diventa chimico». 

Nella parrocchia di Novegro («che in quei giorni ci aprì le porte in quei giorni», ha ricordato Cavaliere) una messa in suffragio per chi non c'è più. Una delegazione di trattori è sfilata poi, questa volta in modo simbolico e pacifico, davanti all'antico scenario di guerra: lo scalo di Linate. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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