Keminova, una biblioteca di fabbrica per promuovere arte e cultura
La cultura come complemento del fare impresa è concetto che stuzzica sempre più aziende, sovente andando a braccetto con l’impegno in termini di sostenibilità. Tra quelle che lo mettono in pratica, declinandolo nelle maniere più diverse, c’è Keminova Italiana (non a caso Società Benefit), realtà familiare di Cellatica che si occupa di cosmetica (in particolare formulazione e produzione di prodotti skincare e medical device), la quale ha scelto una strada atipica, realizzando il progetto della biblioteca di fabbrica, a cui ha dato come nome «Il giardino di carta».
Lo ha fatto in aderenza a obiettivi che combinano cosmetica ed etica, che il titolare Mauro Franzoni sintetizza così: «Crediamo che la missione di un’azienda debba andare oltre gli aspetti puramente economici, convinti che ogni attività, ogni scelta che compiamo, sia fautrice del nostro bene ma, soprattutto, di una nuova cultura più responsabile e orientata al bene comune».
Il punto
Il giardino di carta è un progetto dinamico, che rispetta l’idea della biblioteca come luogo fisico, senza tuttavia fermarsi a quello: consta infatti di tre differenti spazi ricavati all’interno dell’azienda e che ne rappresentano il «cuore pulsante», ma si completa con iniziative che, pur originando dalla fruizione letteraria, si emancipano talvolta da essa.
Degli spazi in questione (disegnati dalla moglie di Franzoni, l’architetto Marina Conti), il primo è una grande stanza luminosa con una parete di vetro, che ospita in particolare le opere dedicate alla natura; il secondo è l’area relax e cucina della società, che ha dimensioni ancora maggiori e vive sulla felice contaminazione tra cibo e libri; il terzo è un salottino intimo, con vista dall’alto sulla zona lavorazione, in cui spicca l’elevata qualità letteraria della narrativa esposta. In tutto, fanno al momento quasi 1.500 volumi, a disposizione dei 45 dipendenti dell’azienda e dei loro congiunti.
Il dinamismo dell’approccio si conferma nel modo di gestire la biblioteca: c’è un comitato interno che si occupa di acquisizioni e implementazione, seguendo logiche formative e di arricchimento spirituale, senza per forza inseguire il best seller; ci sono cicli di dialoghi e conferenze aperti al pubblico, oltre che mirate gite aziendali, che approfondiscono una tematica.
Con il focus che per il 2024 era sulla natura, nei giorni scorsi «Il giardino di carta» ha aggiunto frecce al suo arco: in occasione della conferenza conclusiva sulla «natura delle meraviglie», tenuta dalla scrittrice e collezionista bresciana Ilaria Cremaschini alias Alice Chimera e dall’illustratrice Francesca Dell’Orto, c’è stata la prima mostra ospitata in Keminova, con l’esposizione di alcuni preziosissimi volumi su Alice, il personaggio creato dalla fantasia smisurata di Lewis Carroll nella seconda metà dell’800, che Ilaria/Alice (fondatrice della Lewis Carrol Society d’Italia) ha scovato in ogni angolo del mondo.
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