Iveco riparte: da fine dicembre stop alla «solidarietà»
Iveco Brescia è ripartita. I numeri del lavoro per realizzare gli Eurocargo nel 2021 nella più grande fabbrica della nostra città, e le nuove commesse in arrivo per l'anno prossimo, testimoniano che la produzione in via Volturno sta tornando. Che non si tratta di previsioni smentibili o dubitabili, ma di una certezza lo dice anche la richiesta di sospensione dell'utilizzo del contratto di solidarietà, l'ammortizzatore sociale che i 1.557 dipendenti dell'Iveco hanno utilizzato quest'anno e utilizzeranno fino a fine dicembre, ma di cui non avranno più necessità nel 2022.
Secondo in numeri emersi dall'incontro del 3 novembre tra Fiom Brescia, Fismic, Fim Cisl, Uilm e l'azienda, la previsione per il 2021 era fissata a 9.000 Eurocargo quando invece se ne produrranno circa 11.000, mentre per il 2022 si era stato fissato il tetto di 10.000 e oggi è realistico pensare di raggiungere quello degli 11.500.
Come ricordato dal segretario di Fiom Brescia, Antonio Ghirardi «siamo di fronte a una situazione molto cambiata, se si pensa che solo per il 2020 le previsioni (a metà anno) non andavano oltre i 7.500 mezzi quando poi erano stati poco più di 8.000, e che quell'anno pareva si stesse addirittura concretizzando il passaggio dell'azienda in mani cinesi. Il vantaggio oggi rispetto a due anni fa è quasi del 40%». Ad alleggerire la situazione sono state negli ultimi 18 mesi anche le uscite per pensionamento, che hanno riguardato 215 operai e 17 impiegati.«L'incontro con l'azienda - ha spiegato il segretario Fismc Alessandro Conti - è servito per monitorare l’andamento dell’accordo di dicembre 2020, che prevede importanti investimenti sull’elettrico e su nuove produzioni come il veicolo 70/20 Daily, in trasferimento dallo stabilimento di Bolzano. Le indicazioni produttive per Iveco Brescia sono in linea anche con i recenti dati della chiusura dei conti di Cnhi del terzo trimestre, altrettanto positivi. Resta da porre grande attenzione - ha detto Conti - allo scorporo di rami aziendali previsto per l'inizio del 2022, che avrà un perimetro produttivo più grande di quanto prospettato, visto che al ramo con Iveco (autocarri) e Iveco bus si dovrebbero aggiungere rispetto alle idee iniziali i veicoli militari, i mezzi speciali, e i veicoli per le cave» (Astra Piacenza).
Per Stefano Olivari di Fim Cisl «a essere determinanti sono le conferme degli investimenti e delle tempistiche, e di fatto il trend positivo che ha preso la domanda del mercato nei confronti dello stabilimento di via Volturno». Allo stesso tempo Iveco Brescia ha confermato gli investimenti previsti e già in parte applicati del piano industriale 2020, con l'80% del lavoro in arrivo dal trasferimento da Bolzano a Brescia della produzione del Daily 70/20, un veicolo 4x4 per uso civile, dall’inizio del processo di elettrificazione dei Daily, e dalla produzione dei minibus con base Daily, per un investimento complessivo di 24,5 milioni di euro entro fine 2022.
La condizione dell'Iveco cittadina dipenderà molto in futuro anche dal personale. «Non c'è dubbio che servirà migliorare le professionalità – osserva il segretario della Uilm, Martino Amadio -. Sarà necessario un ricambio generazionale e nuove assunzioni, già previste in un piano industriale Iveco che ne contempla almeno 200. Per realizzarlo il meccanismo più efficace e rapido potrebbe essere il contratto di espansione. L'azienda ne sta verificando l'applicabilità».
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