Iveco Group, sulla divisione antincendio incombono ombre cinesi
Due anni fa, la manifestazione d’interesse formalizzata dal colosso cinese Faw Jefang nei confronti di Iveco diede vita anche nella nostra città a un acceso dibattito fra chi fosse favorevole ad un’eventuale cessione del gruppo partecipato da Exor (famiglia Agnelli) alla realtà asiatica, «purché fossero mantenuti i livelli d’occupazione e gli investimenti» e chi si mostrava contrario a prescindere: «Iveco è un gioiello del made in Italy e non va svenduto ai cinesi». Dopo settimane di lunghe discussioni, però, i vertici di Faw ritirarono la loro offerta e l’orgoglio tricolore tornò a invadere le nostre fabbriche.
Giovedì, però, Iveco Group ha informato le organizzazioni sindacali che intende cedere la sua divisione antincendio, nota ai più per il marchio Magirus che compare sui mezzi speciali solitamente utilizzati dai vigili del fuoco, e ancora una volta nel sito di via Volturno, a Brescia, sono comparse le «ombre cinesi».
Ieri sera, nel corso della festa organizzata dalla Fiom Lombardia a Collebeato, il segretario nazionale dei metalmeccanici Cgil, Michele De Palma, interrogato sulla questione non si è sbottonato: «Nei prossimi giorni avremo probabilmente un nuovo confronto con l’azienda per capire meglio i contorni di questa operazione - ha replicato il sindacalista -. Magirus rappresenta una realtà dalle grandi potenzialità e che genera margini economici non indifferenti per Iveco». E sul possibile interesse di un gruppo cinese? «Tenderei a escludere questa opzione, visto che com’era già accaduto due anni fa, constata la rilevanza strategica di Iveco, potrebbe far scattare lo scudo del golden power». Il golden power, lo ricordiamo, è la norma che consente al governo di un Paese sovrano di bloccare o apporre particolari condizioni a specifiche operazioni finanziarie che hanno interesse nazionale.
Eppure, tra i tavoli del centro sportivo di Collebeato, l’indiscrezione di una recentissima visita da parte di una delegazione cinese al sito cittadino di Iveco è stata confermata da più voci. È vero, in questo caso non si tratterebbe di cedere il «pacchetto completo» a un gruppo straniero, ma «solo» una «storica divisione aziendale», convenivano i presenti. Tuttavia, l’inquietudine espressa dai lavoratori riuniti a festa era palese. Dopotutto la Magirus a Brescia porta con sé una lunga storia, che ritrova le sue origini nella Baribbi di via San Polo. Non va inoltre trascurato che Magirus in via Volturno raccoglie a sé 180 addetti e anche per loro non è facile lavorare con un orizzonte di nuovo offuscato da «ombre cinesi».
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