Italcementi, centinaia di posti a rischio: in mille al corteo
«Mamma, voglio un mondo più giusto». È lo striscione più toccante tra quelli esposti ieri mattina alla manifestazione nazionale dei lavoratori Italcementi - hanno partecipato circa in un migliaio (1.500 secondo i sindacati) - contro il piano industriale di Heidelberg Cement, che lo scorso anno ha rilevato il 45% della società.
Un piano che, a regime, prevede esuberi per 415 dipendenti di Bergamo a cui se ne aggiungono altri 250 circa negli altri siti produttivi: questi lavoratori potrebbero essere licenziati a settembre 2017.
Lo striscione presentava disegni realizzati da una bambina di quattro anni e mezzo che ha raccolto l’invito della mamma che le aveva detto che in ufficio erano tutti tristi.
È stato un corteo molto colorato, a cui ha preso parte anche una delegazione di lavoratori bresciani, con bandiere, musica, palloncini, fischietti e fumogeni, che ha attraversato il centro cittadino e si è concluso in via Camozzi, dove, davanti all’ingresso della sede Italcementi si è tenuto un presidio con un comizio.
«Visto che la famiglia Pesenti ha assicurato che si impegnerà a aumentare le protezioni sociali per i lavoratori, attendiamo che questo si concretizzi», ha detto il sindaco di Bergamo, Gori, mentre l’assessore regionale Sorte ha garantito che «la politica è unita nella vertenza Italcementi». La manifestazione si è sciolta verso le 13.
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