Istat, Pil 2020 in forte calo ma meno delle previsioni: -8,9%
Nel 2020 il Pil italiano è calato dell'8,8% (dato grezzo) mentre nel quarto trimestre 2020 è sceso del 2% rispetto al trimestre precedente e del 6,6% rispetto al quarto trimestre 2019.
Lo rende noto l'Istat in base alle stime provvisorie. Il dato è lievemente migliore delle attese del Governo, che indicavano nella Nadef (la Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza) un calo del 9%. Per ottobre-dicembre il consensus degli analisti indicava un calo tra 2% e 2,2%. In termini destagionalizzati nel 2020 il Pil è sceso dell'8,9%. Per gli analisti di Istat, si intravede tuttavia una spinta positiva per il 2021: il Pil acquisito è pari +2,3%.
La variazione congiunturale è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto in tutti i principali comparti produttivi, ovvero agricoltura, silvicoltura e pesca, industria e servizi. Dal lato della domanda, vi è un contributo negativo sia della componente nazionale (al lordo delle scorte), sia della componente estera netta. Nel 2020 il Pil corretto per gli effetti di calendario è diminuito dell'8,9%.
L'Istat diffonderà i risultati dei conti nazionali annuali per il 2020 il prossimo 1 marzo, mentre quelli trimestrali coerenti con i nuovi dati annuali verranno presentati il 3 marzo. La variazione acquisita per il 2021 è pari a +2,3%. «L'economia italiana registra, dopo il robusto recupero del terzo trimestre, una nuova contrazione nel quarto a causa degli effetti economici delle nuove misure adottate per il contenimento dell’emergenza sanitaria - commenta l'Istituto di Statistica -. Tale risultato determina un ampliamento del calo tendenziale del Pil: da -5,1% del trimestre precedente a -6,6%. La stima preliminare che ha, come sempre, natura provvisoria, dal lato dell'offerta riflette soprattutto un netto peggioramento della congiuntura dei servizi, a fronte di una contrazione di entità limitata dell'attività industriale».
Proprio nelle stesse ore anche Eurostat ha diffuso il dato del Pil del quarto trimestre nei 27 Paesi membri dell'Unione Europea che torna in calo: -0,7% nella zona euro e -0,5% nella Ue-27. In Italia il calo è del 2%, il secondo più alto dopo l'Austria (-4,3%). Terza peggiore è la Francia (-1,3%). Sale invece in Lituania (+1,2%) e Lettonia (+1,1%). Il calo europeo, segnala Eurostat nella stima flash, segue il forte rimbalzo del terzo trimestre (+12,4% nella zona euro e +11,5% nella Ue-27).
Al riguardo si registra un primo commento del Commissario europeo per l'Economia, l'italiano Paolo Gentiloni che così twitta:
Le fluttuazioni dell’economia europea 2020 al tempo della pandemia. Crollo nel secondo trimestre, forte rimbalzo nel terzo. Nell’ultimo, Pil di nuovo lievemente negativo. Speranza e incertezza in questo avvio di 2021. https://t.co/9BHGJo3yYk
— Paolo Gentiloni (@PaoloGentiloni) February 2, 2021
Lo stesso Gentiloni ha annunciato proprio oggi che da Bruxelles arriveranno per l'Italia 4,5 miliardi di fondi Sure per la cassa integrazione.
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