Iseo Serrature, la tecnologia per crescere

Crescere nel bel mezzo della più pesante crisi immobiliare mai registrata dal Dopoguerra ad oggi. Un'impresa da titani, soprattutto per un'azienda come Iseo il cui «core business» è rappresentato dalla produzione di «serrature». Il gruppo della famiglia Facchinetti di Pisogne anche nel 2011 ce l'ha fatta: è riuscita a guadagnare importanti quote di mercato non solo in Francia, Germania o Paesi in via di sviluppo. Ma soprattutto in Italia, dove le vendite hanno registrato un exploit intorno all'8%.
La chiave di questo successo? «Sono gli investimenti in innovazione e tecnologia - precisa il manager di Iseo Serrature Pierre Bourgmayer -. In questi anni abbiamo investito molto, in impianti moderni e più efficienti, ma anche in nuove famiglie di prodotto che hanno registrato le performance di crescita più interessanti. Mi riferisco alle maniglie elettroniche che consentono l'apertura con badge e le tastiere elettroniche Stylos per serrature motorizzate».
Ed in questa direzione vanno anche i nuovi maniglioni antipanico «Antigerm», dotati di trattamento antibatterico che verranno lanciati sul mercato nei prossimi mesi e destinati ad ospedali, strutture sanitarie, residenze assistite.
Il bilancio consolidato di Iseo Serrature spa include, oltre alla capogruppo, anche 13 società controllate, di cui detiene, direttamente o indirettamente la maggioranza del capitale sociale. Si tratta di società sparse un po' in tutto il mondo e che evidenziano come la società sia in pochi anni diventata una piccola «multinazionale tascabile» focalizzata a 360 gradi sulla nicchia della serratura. Si tratta della Flam srl di Rovellasca; la Microhard srl, società di San Vittore Olona acquisita nel 2010, specializzata nella progettazione, sperimentazione e fabbricazione di apparecchi elettronici; la Oslo meccanica srl di San Cesario sul Panaro; la Cerraduras Iseo Iberica di Madrid; la Iseo France sas di Parigi che nel 2009 ha incorporato l'altra acquisizione, la Levasseur; la Iseo Deutschland gmbh di Gera in Germania; la Atg Gera gmbh di Gera in Germania; la Iseo Denmark Apz di Copenhagen; la Iseo Middle East Fze di Dubai; la Iseo Gulf, sempre di Dubai; la Iseo South Africa di Città del Capo; la Iseo Asia di Hong Kong; infine la Iseo Beijing Arch.Hard co. di Pechino.
«Siamo cresciuti molto negli ultimi anni, anche in termini di acquisizioni - spiega il manager di origini francesi -. Il 2011 potrebbe essere definito l'anno di pausa ed integrazione tra le diverse realtà». Ma la società non nasconde la volontà di procedere, forse già nel 2013, a nuove acquisizioni: «Le aree strategiche sono quelle di Asia, Europa dell'Est e Sud America».
L'esercizio 2011 per il gruppo si è chiuso con un incremento globale delle vendite del 3,17%, un incremento conseguito soprattutto nel primo semestre. Nel secondo semestre - si legge nella Relazione sulla gestione allegata al bilancio - ha pesato soprattutto l'instabilità politica di tutto il Nord Africa, in particolare le rivolte in Egitto e la guerra in Libia che ha comportato un blocco delle spedizioni e l'annullamento di tutti gli ordini. Se non ci fosse stata questa perdita di fatturato, i ricavi del 2011 avrebbero chiuso con una crescita superiore al 6% sul 2010.
Il vero exploit dei ricavi nel 2011 è arrivato però dal mercato italiano cresciuto dell'8%, una percentuale che in alcuni mesi dell'anno è arrivata a toccare la doppia cifra percentuale. A trascinare il budget sono state soprattutto le controllate Fiam e Oslo Meccanica, società che operano nei settori «blindati» e porte «taglia fuoco» ed i cui clienti sono per lo più aziende.
L'esercizio si è chiuso con un utile netto di 1,7 milioni (era di 1,2 milioni nel 2010), dopo aver spesato ammortamenti per 6,5 milioni e pagato imposte per 797mila euro.
Roberto Ragazzi
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