Intesa, al via l'acquisto delle azioni residue di Ubi Banca
Scatta il periodo di acquisto da parte di Intesa Sanpaolo delle restanti azioni residue di Ubi Banca. Si tratta di 112.327.119 azioni, pari al 9,82% del capitale di Ubi, che non sono state conferite all'offerta pubblica di acquisto e scambio. Nel primo giorno di obbligo di acquisto, il cui periodo si concluderà l'11 settembre, ci sono state richieste di vendite per lo 0,43% delle azioni residue. Gli azionisti di Ubi Banca che non hanno aderito all'opas potranno ora esercitare il diritto di vendita dei propri titoli nei confronti di Intesa Sanpaolo.
L'opzione è scattata dopo i risultati dell'offerta che hanno visto Cà de Sass superare la soglia del 91% del capitale di Ubi Banca. Due le opzioni a disposizione degli azionisti di Ubi che venderanno i titoli: potranno avere le stesse condizioni previste dall'opas (concambio di 1,7 azioni più corrispettivo di 0,57 euro in contanti) oppure un corrispettivo cash di 3,539 euro. Il 17 settembre è fissato il pagamento del corrispettivo e il giorno successivo il delisting di Ubi Banca da Piazza Affari a meno che, a seguito della conclusione del periodo di obbligo di acquisto, Intesa non abbia raggiunto il 95% del capitale di Ubi. In questo caso Borsa Italiana disporrà la sospensione delle azioni di Ubi tenendo in considerazione i tempi previsti per l'esercizio del diritto di acquisto delle azioni residue da parte di Intesa.
Molto ben delineato il percorso che porterà all'integrazione dell'ex popolare in Intesa Sanpaolo. Il 16 ottobre si svolgerà l'assemblea che dovrà nominare il nuovo consiglio d'amministrazione di Ubi, espressione dell'azionista di maggioranza. Entro la fine dell'anno ci sarà la vendita degli sportelli a Bper, così come richiesto dall'Antitrust. Nella primavera del prossimo anno, infine, si procederà alla fusione.
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