Intelligenza artificiale, la transizione solo con le competenze
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Saper vincere le diffidenze e investire su professionisti skillati, in grado di padroneggiare l’AI e i molteplici strumenti che mette a disposizione. Se guidata da personale specializzato, la transizione verso l’adozione dell’Intelligenza artificiale in azienda non è un salto nel buio. Lo hanno confermato all’unanimità i relatori dell’incontro «Gen Ai: gioco o opportunità?», promosso mercoledì scorso nella Sala Libretti del Giornale di Brescia, media partner dell’evento.
L’appuntamento era il secondo di «Industrial Reboot», il ciclo di incontri destinato ai top manager e agli imprenditori che vogliono far evolvere le proprie organizzazioni organizzato da Gummy Industries e Huware, cloud consulting company da 20 anni in prima linea nella trasformazione digitale delle aziende, con il supporto di Google Cloud.
Il secondo incontro puntava ad approfondire in che modo l’Intelligenza artificiale generativa, se sfruttata con competenza e preparazione, possa trasformare un business. «Alla nostra realtà l’introduzione dell’AI ha portato diversi vantaggi - ha spiegato Giorgio Bertolini, group strategy & transformation director di Persico, storica multinazionale di Nembro che opera nell’automotive, nell’industria marittima e nell’industria -. Per citarne alcuni: l’eliminazione della burocrazia, l’automazione di attività ripetitive e routinarie, la gestione documentale e il supporto fornito alle attività di tipo analitico e di elaborazione documentale, come per esempio la compilazione di report».
Fondamentale, affinché tutti questi passaggi siano seguiti in maniera attenta, è l’introduzione in azienda di figure specifiche «che, spesso e volentieri, sono però giovani e iper skillate: per questo si fa fatica a trattenerle» hanno convenuto i relatori.
Le difficoltà si fanno ancora più stringenti nel momento in cui l’Ai deve approdare nelle realtà di media grandezza, «che non dispongono della competenza, del budget e della cultura adeguati - ha detto Alessandro Masserdotti, cofounder e cto di Dotdotdot». Anche gli ostacoli più o meno comuni, però, hanno una soluzione.
Secondo Alessio Panella, unit manager AI di Huware, «serve anzitutto vincere la resistenza al cambiamento e non meno importante è l’attuazione di piani di formazione». Pianificare l’adozione e l’implementazione dell’Ai e della Gen Ai, insomma, è fondamentale. È un passo che, prima o poi, va fatto se si vuole rimanere competitivi.
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