Inquinamento ambientale, ancora guai per la fonderia Montini

La Provincia minaccia la sospensione dell’Aia e quindi il blocco dell’attività a Travagliato. La famiglia Regali ha anche «ceduto» tre rami d’azienda
Uno scorcio della fonderia Montini-Regali - © www.giornaledibrescia.it
Uno scorcio della fonderia Montini-Regali - © www.giornaledibrescia.it
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Nel 2021 è stata la Provincia di Brescia a fermare l’attività della Montini di Travagliato (chiusini e griglie stradali in ghisa, la società conta anche un sito a Roncadelle), per odori molesti e rumori. L’anno dopo, era il giugno del 2022, è toccato alla Procura che, per lo stesso motivo, in seguito all’esposto presentato da alcuni cittadini, ha sequestrato una parte dell’azienda. Adesso è ancora il Broletto che, con un provvedimento di diffida, minaccia di sospendere l’Aia, l’Autorizzazione integrata ambientale e quindi bloccare l’azienda.

Questa volta, però, le contestazioni sembrano essere più gravi e più corpose. E se entro oggi la società, che fa capo alla famiglia Regali, non ottempera alle prescrizioni dell’Arpa, gli impianti saranno spenti.

Il punto

Lo scorso 17 dicembre negli uffici del settore Ambiente della Provincia è arrivata la relazione firmata dai tecnici del dipartimento di Brescia dell’Agenzia per la protezione dell’ambiente, che durante l’ultima visita ispettiva nell’azienda di Travagliato hanno evidenziato ben 36 violazioni delle prescrizioni contenute nella concessione rilasciata dal Broletto nell’aprile del 2019.

Una delle sedi di Montini
Una delle sedi di Montini

Un numero enorme di inottemperanze agli obblighi contenuti nell’Aia da costringere il settore Ambiente ad emettere un provvedimento di diffida e contestuale sospensione della concessione: dalla pavimentazione del piazzale dove vengono stoccate alcune materie prime (ghisa, rottame, ritorni di fonderia, carbon coke), danneggiata in più punti, alla cattiva manutenzione delle griglie di scolo che causano accumuli di acqua piovana che finisce poi all’esterno, inquinando l’ambiente. Il problema che la Provincia di Brescia segnala nell’atto di diffida, è la ripetitività delle violazioni che «non si configurano quale evento isolato – scrive –, ma costituiscono la causa dell’attuale stato di criticità ambientale del vaso Seriola Nuova di Chiari».

Il precedente

Già nel novembre del 2022 l’Arpa di Brescia ha accertato il supero delle concentrazioni soglia di contaminazione (Csc) in quel corso d’acqua, proprio nel tratto in cui scarica la Montini, che «con provvedimento di questa Provincia n. 689 del 07/03/2023, è stato individuato quale soggetto responsabile di tale inquinamento». L’azienda avrebbe dovuto risanare la Seriola Nuova, ma stando alle verifiche fatte dal Broletto nell’ottobre del 2024, anche in questo l’azienda non ha ottemperato a quest’obbligo.

Montini lavora la ghisa e ha uno stabilimento a Roncadelle e uno a Travagliato
Montini lavora la ghisa e ha uno stabilimento a Roncadelle e uno a Travagliato

La Provincia quindi ha chiesto al Comune di Travagliato l’attivazione dei poteri sostitutivi (stabiliti dall’articolo 250 del d.lg.s. 152/06). Se non dovesse farlo la Montini, a risanare il corso d’acqua dovrà essere il Comune, a spese della cittadinanza. Entro oggi l’azienda dovrà presentare eventuali memorie scritte e documenti relativi alle attività già intraprese per risolvere le criticità sollevate dall’Arpa. Pena il blocco degli impianti.

Niente concordato

Nel frattempo, non va comunque trascurato il fatto che i Regali dovranno sciogliere un altro «nodo» importante, che sta compromettendo il futuro della loro attività. A fine ottobre, il Tribunale di Brescia ha revocato l’ammissione della società alla procedura di concordato: una decisione che è giunta dopo un percorso lungo e molto complesso per la Montini e che sta mettendo a rischio anche gli oltre cento posti di lavoro occupati negli stabilimenti di Roncadelle e Travagliato.

Ancora non si capisce quale sia il «piano B» previsto dai Regali. Pochi giorni fa, tuttavia, l’Agenzia delle Entrate ha registro tre atti depositati dal notaio Roberta de Paoli Ambrosi e che riguardano altrettanti contratti di affitto di ramo d’azienda della Montini.

Le operazioni

In un primo documento emerge che Alessandro Regali, presidente della Montini Spa cede alla Fonderie Montini Srl, di cui è amministratore unico, ha ceduto un ramo d’azienda «che ha per oggetto la fusione e la lavorazione dei metalli ferrosi per la produzione di chiusini e similari».

In un secondo atto, invece, si evince che sempre Alessandro Regali per conto della Montini cede alla Regali Group Srl, rappresentata da Stefano Regali, il ramo d’azienda che ha per oggetto «l’attività amministrativa, commerciale, di gestione del personale dipendente».

Infine, nel terzo ancora Alessandro Regali per conto della Montini Spa cede alla Fonderie Regali Srl dell’amministratore unico Stefano Regali il ramo d’attività che riguarda «la fonderia di ghisa e oggetti metallici in genere e getti vari».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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