Innovazione tecnologica, la concretezza bresciana tra difficoltà e fiducia
Per i nuovi talenti imprenditoriali dell'innovazione tecnologica, Brescia è un giardino rigoglioso o un terreno arido? La chiusura a fine anno della sede cittadina di uno degli spazi di coworking di Talent Garden, che pur essendo partita undici anni fa proprio nella nostra città, ora guarda al Mezzogiorno, a Spagna, Francia e Regno Unito, spinge a porsi questa domanda.
Il Giornale di Brescia ha raggiunto Matteo Masserdotti, imprenditore bresciano ultra high tech, per cercare una risposta. «Premesso che sono da tempo lontano dalla città e non sono in grado di giudicare da vicino, posso dire che già la decisione di spostarmi a Milano, sia per vivere che per lavorare, potrebbe essere una prima risposta al tema».
Masserdotti è uno uno dei pionieri italiani del fintech. Di recente, ha cofondato ed ora è il ceo di Viceversa, startup con sedi a Milano e Dublino che aiuta le aziende del digitale ad aumentare le dimensioni attraverso gli investimenti nella pubblicità sul Web. Sei anni fa ha lanciato 200Crowd (two hundred crowd), piattaforma dell'equity crowdfunding di cui oggi è amministratore delegato. La società è bresciana per quel che riguarda la sede, ma il suo orizzonte è nazionale: in questi anni ha portato a termine più di cinquanta di campagne di finanziamento, con una raccolta di circa 20 milioni di euro.
«A Brescia, per me non è stato semplice portare avanti progetti legati al mondo dei software, forse perché è un bene intangibile, sono attività che portano risultati nel lungo periodo - prosegue l'imprenditore -, in generale ho misurato le difficoltà a trovare interesse, crediti e finanziamenti in un mondo di dimensioni medio piccole molto basato sulla concretezza». Ma per Masserdotti è anche un problema di taglia urbana, «i soggetti più strutturati, sia a livello di aziende che di investitori, si trovano più facilmente nei centri più grandi».
@Economia & Lavoro
Storie e notizie di aziende, startup, imprese, ma anche di lavoro e opportunità di impiego a Brescia e dintorni.
Tra le società bresciane che hanno raccolto capitale fresco sul portale 200Crowd c'è anche Matchplat, azienda con sede a Bergamo, ma con solide radici bresciane, che dalla combinazione di Intelligenza Artificiale e Big Data, ha ottenuto una piattaforma in grado di permettere anche ai clienti di media e piccola dimensione di condurre a prezzi contenuti analisi di mercato automatizzate e personalizzate: «Attraverso il nostro database di 400 milioni di aziende, riusciamo a rispondere alle domande in arrivo da chi cerca fornitori, di chi cerca collaborazioni industriali, di chi cerca nuovi clienti e di chi cerca occasioni di Merger&Acquisition«, racconta il presidente e ceo Andrea Gilberti.
A sostenere l'imprenditore fin dai primi passi del suo tentativo i mettere in piedi un progetto di democratizzazione della consulenza d'impresa, ci sono state alcune famiglie importanti dell'industria e degli affari del bresciano. Il fatto che dietro a questo pioniere dell'innovazione ci siano tutti questi nomi, «è il segno che Brescia ci crede», aggiunge Gilberti.
Per rispondere alla domanda iniziale, quella del rapporto tra la città e l'innovazione tecnologica, Gilberti allarga la prospettiva e parla dell'importanza di operare nel territorio tra Brescia e Bergamo, «è il polo industriale più importante dell'Europa, non dimentichiamocelo», parla di leggerezza nell'uso di termini come Artificial Intelligence o Big Data, chiude infine affermando che i bresciani, «anche in questo caso sono stati efficaci nel rendere concreto l'high tech, lo hanno preso e lo hanno calato nei loro processi».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato