Immobiliare, tira un'aria d’ottimismo
Continua a spirare un vento di moderato ottimismo sul settore immobiliare che piano piano recupera terreno, soprattutto nel residenziale.
Resta però l’incognita delle aste, che in parte continuano a «drogare» il mercato e i prezzi. A dirlo sono i numeri messi nero su bianco dal Listino dei valori degli immobili di Brescia e provincia - ottobre 2017-aprile 2018 - presentato nella sede del Brixia Forum: ad illustrarlo, il presidente di ProBrixia Giovanna Prandini e i membri del Comitato di Listino Demetrio Rossi e Oscar Quecchia, affiancati dal responsabile dell’Agenzia del Territorio Antonio Pintus.
Lo scenario complessivo continua ad essere tutto sommato incoraggiante, e si inserisce nel solco del trend positivo già registrato a partire dalla fine del 2016. In particolare, nel 2017 nel bresciano a tirare il fiato è il residenziale, con le transazioni normalizzate (vale a dire scevre dal dato relativo alle aste) che segnano una dinamica molto positiva, pari a un +24% (+6,8% a livello regionale e +5,2% a livello nazionale). Meno brillanti le performance di uffici, commerciale e produttivo: qui le transazioni a fine 2017 segnano un +1,7%, ma con una accelerazione negli ultimi 3 mesi dell’anno, con la variazione congiunturale (sul precedente trimestre) pari a +35,3% e quella tendenziale al 4,4%. Simile, anche se meno accentuata, la dinamica regionale e nazionale. Infine, i terreni agricoli, unico comparto che segna un calo delle transazioni: -8,3% nel bresciano, in controtendenza rispetto al dato regionale (+3,7%) e italiano (+7,9%).
Il macroscenario provinciale si rispecchia abbastanza fedelmente anche nel vero e proprio listino dei valori degli immobili sulla piazza, «il primo - sottolinea Demetrio Rossi - realizzato interamente senza Giuliano Marini», lo scomparso presidente del Comitato di Borsa di Brescia cui è infatti dedicato. Rossi evidenzia che la situazione è «in moderato miglioramento», con la domanda che continua a essere sostenuta, i prezzi che tendono a stabilizzarsi ed un segnale positivo: il ritorno degli investitori.
Unico neo: l’effetto aste, che ancora droga mercato e, soprattutto, prezzi. «Complessivamente l’85% dei valori sono confermati rispetto al precedente trimestre, sia per la città che per la provincia», chiarisce Rossi evidenziando come il ritorno degli investitori si sia palesato in modo evidente soprattutto sui laghi, con il Garda molto gettonato da Russi e abitanti dell’est Europa e lago d’Iseo trainato dall’effetto Christo. Compravendite in crescita anche in alta Valle Camonica, dove persiste però qualche problema legato agli incassi, mentre per i terreni agricoli si è palesato un certo apprezzamento nei confronti delle zone del Lugana e del Franciacorta, con la messa a vigneto di nuove aree.
In leggero aumento la domanda per il mercato degli affitti, anche se resta la grande cautela per effetto dell’incognita insolvenza. Ad anticipare la presentazione del listino, la riunione del Tavolo per lo sviluppo del Territorio che si è preso l’impegno di indagare su fabbisogno e patrimonio invenduto così da «riequilibrare il valore tra domanda e offerta», chiarisce Prandini.
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